Prato – Un 75cinquesimo anniversario che per il clima d’intolleranza che si respira nel nostro Paese da un pó di tempo a questa parte, ha un sapore diverso dagli altri. Stiamo parlando del 27 gennaio ovvero della “Giornata della Memoria” istituita nel 2005 dalle Nazione Unite per non dimenticare ció che avvenne sotto il regime nazifascista. Che si adoperó scientemente perchè si raggiungesse l’obiettivo della Soluzione finale della questione ebraica con la deportazione prima e l’assassinio poi di milioni di persone di religione ebraica nei lager del nazismo.
Daniele Nahum: “Sulla Shoah è tempo che l’Italia faccia i conti con la propria storia”
Ne parliamo con Daniele Nahum, già vicepresidente della Comunitá ebraica di Milano e responsabile Pd Cultura di Milano di passaggio a Prato che sull’antisemitismo ormai evidente non solo in Europa ma anche in Italia “È un fenomeno preoccupante e non mi stupisce – commenta – l’Italia è ad esempio un Paese che non ha fatto i conti con la propria storia. Ricorda è vero la giornata della memoria il 27 gennaio,ma non abbastanza quella del 16 ottobre del ’43 quando avvenne il rastrellamento del ghetto di Roma. In Francia ad esempio si commemora Auschiwtz, ma anche il triste anniversario della “Presa del Velodromo” (nel luglio del 1942 furono arrestati durante l’occupazione nazista più di 13mila ebrei e mandati nei campi di concentramento)”.
“Quasi come se l’Italia ricordando il giorno della memoria ignorasse il proprio ruolo non di poco conto nel genocidio ebraico. Ben 1/4 della popolazione ebraica italiana (circa 8mila ebrei) non tornó a casa perchè sterminati nei campi di concentramento. Molti di loro furono venduti ai soldati nazisti da italiani per 5mila lire. Il ruolo dell’Italia nel genocidio ebraico non fu affatto marginale. Devo peró per onestà dire che non mancarono gli “italiani giusti” che salvarono gli ebrei”.
D. Secondo lei in Italia cè un clima d’odio che alimenta l’antisemitismo?
R. “Secondo me sì e circa l’antisemitismo c’è quello storico di destra, quello di sinistra che sfocia contro la politica di Israele e un antisemitismo islamico che colpisce gli ebrei per mano musulmana. In Italia l’antisemitismo ha radici profonde, altrimenti non si spiegherebbero le leggi razziali del ’38 in termini legali molto più restringenti di quelle naziste e il Manifesto della Razza firmato da scienziati e intellettuali”.
D. Cosa pensa di quanto accade oggi a Liliana Segre,che sopravvissuta ad Auschwitz,vive in Italia sotto scorta?
R. “Che innanzitutto ha fatto bene a declinare l’invito di Salvini a Palazzo Zuccari per parlare dell’antisemitismo,e guardi che Salvini è amico degli ebrei, anche se i suoi atteggiamenti fomentano la pancia della gente e gli istinti più retrivi delle persone, amplificati poi dai social. Non riesco ancora a capire come si possa offendere una signora di novant’anni che a 13 anni finì in un campo di concentramento nazista, che vide il proprio padre morire e si trovó improvvisamente sola. Questo Paese deve lavorare molto sul tema dell’odio che oggi tocca brutalmente Liliana Segre perchè lei è un simbolo che racchiude in sè il fatto di essere donna,il negazionismo,l’antisemitismo e tanto altro ancora”.
D. Lei quando ha parlato tempo fa della Shoah l’accomunata al Porrajmos, perchè?
R. “Lo sterminio nazista fu è vero contro gli ebrei ma riguardó anche i Rom. Il piano nazista prevedeva infatti dapprima la distruzione del popolo ebraico,poi quello dei Rom e successivamente le etnie slave. La shoah è un unicum nel suo genere perchè messo in atto con l’intento di eliminare il popolo ebraico attraverso i campi di concentramento dove uomini,donne e bambini venivano spogliati,gassati e infine bruciati nei forni crematori.Annientati fisicamente e nell’anima. In questo senso la shoah è un unicum perchè racchiude lo sterminio ebraico e quello dei Porrajmos, “il grande divoramento” e la persecuzione su base razziale dei rom nel nazifascismo.Non dobbiamo peró commettere l’errore di cristallizzare la Shoah,come se esso fosse un singolo episodio,perchè ci sono stati poi altri genocidi come quello avvenuto in Cambogia con oltre 3milioni di morti durante il regime di Pol Pot,e nella ex Jugoslavia nel 1995. Essi meritano altrettanta attenzione come per la Shoah.»
D. Quando peró si critica la politica estera di Israele si corre il rischio di essere etichettati antisemiti, come se lo spiega?
R. “La politica estera di uno Stato si puó e si deve criticare compresa quella di Israele che è un Paese democratico in cui non mancano giornali di opposizione e con un partito, quello arabo, che è il terzo del paese. Ma non deve accadere quello che è successo il mese scorso quando una signora ha scritto su Fb “Israele feccia” perchè significa che l’antisionismo sfocia nell’antisemitismo. Perchè un conto è criticare la politica di Netanyahu altro è dire di un popolo che esso è feccia! Inoltre affermare che Israele attui “l’aphartheid” nei confronti dei Palestinesi non è esatto perchè Israele non è il Sud Africa. Poi si puó discutere sull’occupazione militare dei territori ed anche negare la legittimità del popolo ebraico a vivere in quelle terre ma affermare che il sionismo è una forma di nazismo vuol dire non conoscere la storia”.
D. E sul fatto che Netanyahu ha detto pochi giorni fa che l’antisemitismo Israele lo deve combattere da solo come accadde 80anni fa quando di fronte alla distruzione del popolo ebraico il mondo gli voltó le spalle?
R. “Non possiamo muoverci da soli ma cercare alleanze ed allargare il campo a tutti i Paesi europei. Sull’antisemitismo bisogna lavorarci culturalmente, storicamente e anche da un punto di vista pedagogico. Ecco perchè invito i giovani alla fratellanza tutti i giorni. E ad adoperarsi con sensibilitá. E sull’antisemitismo concludo con le parole di Liliana Segre sui migranti in mare: “Respinti come me e mio padre, ebrei a varcare la frontiera nella notte e nella neve”.”.