Isola del Giglio (Grosseto) – Il ponte 5 è completamente riaffiorato. La riemersione del “ponte Italia” della Concordia (che accoglieva un casinò ed un salone) era considerata la “prova del nove” delle operazioni di rigalleggiamento. Nel caso vi fossero stati inconvenienti con la riemersione del ponte 5, infatti, si sarebbe dovuto rivedere il progetto di rimozione del relitto dall’isola del Giglio. È riaffiorato successivamente anche il “ponte Grecia”, ossia il ponte 4 (quello nel quale è stata rinvenuta la maggior parte delle 32 vittime del naufragio). E, con esso, è tornata visibile anche la scritta “Costa Concordia” dipinta sul lato della nave.
Il vento sembra essersi affievolito. Si lavora ancora per sistemare la catena di tiraggio di uno dei cassoni di poppa che, negli scorsi giorni, ha creato problemi. Le operazioni proseguono spedite, nella speranza che la Concordia possa lasciare l’isola dell’Arcipelago al più presto. Al momento sono riemersi dall’acqua 4,15 metri di media (più a poppa che a prua) di quelli rimasti sommersi a seguito del refloating. La riemersione prevede ancora 8 metri circa di rigalleggiamento. Poi tutto sarà pronto per far rotta verso Genova.
La partenza del relitto avverrà martedì. 22 luglio Le condizioni meteo-marine ed alcuni piccoli ritardi nelle operazioni di rigalleggiamento fanno escludere che si possa procedere già domattina. La nave ha attualmente un pescaggio di 25 metri a poppa e 26 metri a prua. Dovrà riemergere di almeno altri 5 metri per raggiungere l’assetto di navigazione. La preparazione della partenza è stata fissata per le 8.30 di mattina, dopo l’arrivo del primo traghetto da Porto Santo Stefano. I rimorchiatori si posizioneranno attorno alla Concordia, che dovrebbe così poter salpare alla volta di Genova fra le 13.00 e le 15.00. A scortare la nave naufragata il 13 gennaio 2012 verso Genova Voltri saranno due rimorchiatori: il Blizard (la nave capofila del convoglio) ed il Resolve. Vi saranno, poi, il Garibaldo ed il Red Wolf, due rimorchiatori ausiliari che verranno posizionati lungo il lato dritto e sinistro della nave. Il Fourcault, infine, sarà l’unico mezzo che potrà avvicinarsi al relitto per fare il cambio delle 12 persone che saranno presenti a bordo della Concordia durante il tragitto.
La rotta verso Genova verrà percorsa ad una velocità di 2 miglia marine e nessun natante potrà avvicinarsi alla Concordia di più di 3 miglia. La nave, con i suoi 30 cassoni a mo’ di ciambella di salvataggio, sarà scortata da 14 mezzi marini. Le possibili rotte sono due e starà al comandante del Blizard a decidere quale intraprendere. Una di esse (208 miglia marine) prevede di aggirare punta del Capel Rosso e sfilare l’isola del Giglio da ovest, verso la Corsica e la Capraia. È però più probabile che si scelga di dirigersi a Genova passando direttamente ad ovest della stessa isola di Capraia (191 miglia marine) e lasciandosi alle spalle le isole di Montecristo e Pianosa.
L’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana (Arpat) ha effettuato (di concerto con Ispra) nuovi campionamenti attorno al relitto per verificare se vi siano o meno stati sversamenti durante le operazioni sulla nave. Nonostante i risultati delle analisi ambientali siano risultati confortanti, durante la riemersione del ponte 5 si sono trovate tracce di H2S (acido solfidrico), un gas che sa di uovo marcio e che si origina dalla decomposizione di materiale organico. Si tratta comunque di un fenomeno per certi versi atteso e che non avrà alcun impatto sull’ambiente marino gigliese.
Peggio è invece avvenuto nella notte. Attorno alle 23.00, dal relitto si è riversata in mare una sostanza oleosa ma inodore. Le panne assorbenti poste a protezione della Concordia hanno fatto il loro lavoro ed i tecnici che operano sulla nave hanno ripulito l’area interessata dallo sversamento di idrocarburi. Sembrerebbe, comunque, che si sia trattato di uno sversamento casuale dovuto alle sollecitazioni cui la Concordia è sottoposta e probabilmente non legato al carburante eventualmente ancora presente dopo le operazioni di svuotamento dei serbatoi presenti al suo interno svolte immediatamente successive al naufragio.