Firenze – Si sono ritrovati a Marradi, simbolo di quell’area dove la Toscana e la Romagna si confrontano dando vita a una vasta zona denominata almeno fin dall’800 Romagna-Toscana: sabato scorso i due movimenti autonomisti Mar (Movimento per l’Autonomia della Romagna) e Clt (Comitato Libertà Toscana) si sono dati appuntamento in un ristorante del luogo per mettere sul tavolo non solo le proprie aspirazioni autonomistiche, ma in particolare la possibilità di creare sinergie fra i due soggetti.
La giornata ha visto svolgersi due sessioni di lavori mattutina ed una pomeridiana. In mattinata è avvenuta la presentazione dei due movimenti, che per la prima volta hanno messo in atto un incontro “ufficiale” fra i due soggetti. Così, sono emerse le peculiarità: il Clt, forza di recente costituzione, ha intenzione di proporsi direttamente agli elettori in occasione delle prossime competizioni elettorali, mentre il Mar ha volutamente sperimentare in questa fase un momento prepartitico, che punta a centrare l’obiettivo di creare una regione Romagna.
Il confronto pomeridiano ha invece visto emergere i punti salienti dove si possono esercitare sinergie fra i due movimenti, partendo dal principio generale dell’autonomia regionale differenziata. Così si spazia dai settori della cultura, del lavoro, alle infrastrutture e al turismo, con alcuni riferimenti obbligati come la ferrovia faentina e l’anniversario della morte di Dante nel 2021, risorse e appuntamenti da valorizzare al meglio. E non è un caso che l’incontro sia avvenuto a Marradi, città simbolo di quell’area denominata Romagna toscana che può avere un ruolo di cerniera fondamentale per tali iniziative.
“Mentre regioni quali il Veneto e la Lombardia, a cui l’Emilia-Romagna si è accodata, avanzano legittime richieste di maggior autonomia allo Stato centrale, la Romagna e la Toscana rischiano di trovarsi attardate e impreparate ad affrontare queste future sfide – si legge nella nota – con un giogo in più per la Romagna: l’affrancamento dall’Emilia ancora da ottenere: quali vantaggi potrà avere il territorio romagnolo da una maggiore autonomia della Emilia-Romagna se sarà sempre la politica centralista bolognese a distribuire le maggiori risorse ottenibili?”.
Il tavolo di lavoro si è concluso nel tardo pomeriggio con l’impegno di far seguire altri confronti a questo primo appuntamento.