Si tratta del modo scelto dal tavolo interistituzionale a cui hanno partecipato il Prefetto di Pistoia, il Sindaco del Comune di Pistoia, la Direzione sanitaria della Asl Toscana Centro, la Parrocchia di Vicofaro e la Regione Toscana.

“E’ il primo passo di un lavoro – dichiara l’assessora alle Politiche sociali, Serena Spinelli – che vede la massima collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti, che ringrazio, con l’obiettivo di dare piena attuazione all’ordinanza firmata dall’ex presidente Rossi per il decongestionamento della parrocchia di Vicofaro. Per farlo abbiamo fortemente voluto una modalità che tuteli la salute degli ospiti e della comunità tutta, valorizzando al tempo stesso la rete del terzo settore e l’attività di accoglienza e solidarietà svolta da Don Biancalani. Un’assunzione di responsabilità e un coinvolgimento necessario da parte degli enti locali, insieme a quello del sistema socio sanitario regionale, chiamati a condividere e a contribuire all’attuazione di progetti in linea con la tradizione di accoglienza e integrazione della Toscana. La Regione ha deciso di stanziare per questo 200mila euro e auspichiamo quindi l’arrivo di proposte che, grazie anche alla collaborazione dei Servizi sociali e delle Società della Salute, possano contribuire al raggiungimento degli obiettivi e per una migliore e diffusa accoglienza dei migranti”.

L’avviso pubblico dovrebbe essere emanato entro un paio di settimane. Dopo la sua pubblicazione gli interessati avranno circa un mese di tempo per presentare i loro progetti di accoglienza, che dovranno avere una durata massima di cinque mesi, per arrivare poi all’auspicato superamento delle situazioni di emergenza e, al termine del progetto, ad una successiva collocazione stabile delle persone accolte.

I soggetti proponenti hanno la possibilità di presentare progetti che prevedano l’utilizzo di strutture collocate all’interno del territorio regionale. I soggetti interessati dai percorsi di accoglienza sono fino a cento persone provenienti dalla Comunità di Vicofaro che si trovino in condizioni di vulnerabilità e difficoltà sociale, o che siano prive di validi riferimenti, disabili, minori, migranti e richiedenti asilo.

I proponenti, in linea con le normali procedure, dovranno presentare le loro offerte e le le loro richieste garantendo un cofinanziamento di almeno il 10% del costo totale dei progetti che potranno comprendere le spese di alloggio, gli affitti, le manutenzioni, le spese di accoglienza.

Il previsto coinvolgimento da parte degli Enti locali e delle Società della salute territorialmente competenti è finalizzato a sviluppare piani di intervento integrati che portino al superamento dell’emergenza, ad analizzare i bisogni finanziari connessi e una adeguata presa in carico delle persone vulnerabili ed in possesso dei requisiti di assistibilità secondo ciò che prevede la legge regionale 41/2005 che riguarda il Sistema integrato di interventi e servizi per la tutela dei diritti di cittadinanza sociale.