Era stato ordinato sacerdote nel Duomo di Reggio, a metà 2015, dal vescovo Massimo Camisasca: ma oggi, dopo solo due anni e mezzo, il sacerdote fa sapere dal suo profilo facebook di ‘amare profondamente’ un uomo. E a questo punto la sua permanenza tra i pastori della Chiesa è parecchio in dubbio.
E’ questa la storia di un giovane prete straniero che in questi ultimi due anni ha operato nel reggiano. Non ne facciamo il nome perché nel paese d’origine gli omosessuali sono perseguitati e la famiglia potrebbe essere in pericolo, o quantomeno non sapere delle scelte del loro congiunto. Dopo l’ordinazione nel 2015 ha operato in città nelle parrocchie dell’Immacolata Concezione e di San Giuseppe, poi a Sassuolo e a Novellara. Musicista, convertito al cristianesimo dopo aver letto il folgorante e poetico incipit del vangelo di San Giovanni, il giovane straniero sembrava aver trovato la sua strada nella Diocesi di Reggio Emilia.
Dalle testimonianze che abbiamo raccolto, era molto ben voluto dai suoi parrocchiani più giovani. Sempre da informazioni raccolte negli ambiti della Chiesa reggiana, sappiamo che il vescovo Camisasca, di fronte al momento di difficoltà nella fede del giovane, non lo ha lasciato solo. Anzi proprio lui ne avrebbe consigliato lo spostamento in Lombardia, per una accoglienza presso una famiglia o un comunità di Comunione e Liberazione.
Poche settimane fa, sulla sua pagina facebook, spunta una foto con altri due uomini: “è quello in mezzo – scrive il sacerdote, o ex tale – così vi rilassate. Lo amo profondamente e basta”. Il 30 novembre il giovane ha pubblicato, sempre sulla pagina face book, la notizia di un ‘inizio di una relazione’, sottolineato da un cuore azzurro. E qualcuno tra gli amici del social gli chiede: “Non vuoi fare più il prete?”. Poche settimane prima, una foto con la bandiera arcobaleno dei diritti Lgbt.
Insomma, dopo il caso di don Melegari, il parroco di Cella che poche settimane fa ha abbandonato la chiesa per sposarsi, un altro sacerdote sembra sulla strada che porta all’abbandono dell’abito talare, anche in questo caso per vivere una storia d’amore. Una notizia che non farà altro che alimentare il dibattito sull’impossibilità per i sacerdoti di sposarsi.