Dalla Cina storia di lavoro e diritti negati del regista Rikun

Firenze – In Cina i diritti umani di base sono ancora molto lontano dall’essere rispettati, tutelati, difesi. Non è una novità, come non lo è il fatto che il mastodonte produttivo del Terra sia fermo all’anno zero proprio nel rispetto, la tutela e la difesa dei diritti dei lavoratori. Orari di lavoro massacranti e divieto di ammalarsi sono soltanto due tra le contraddizioni macroscopiche dell’inarrestabile sviluppo della Cina, le cui merci finiscono sempre più spesso sugli scaffali italiani. Ma qual è la cifra della consapevolezza che si ha del lavoro svolto in Cina? Scarsa, ancora. È anche questo il motivo per cui la Cisl, attraverso ISCOS – ong nata nel 1983 per sostenere la nascita e la crescita di movimenti sindacali e organizzazioni di lavoratori nel sud del mondo – ha scelto di sostenere Zhu Rikun, produttore e regista indipendente cinese che da alcuni anni gira documentari in difesa dei diritti dei lavoratori del paese. Vincitore dell’edizione 2013 del Festival dei Popoli, dove ha vinto il premio come miglior documentario breve con “Cha Fang/The Questioning” (L’interrogatorio), presentato in oltre venti festival internazionali, Rikun quest’anno torna in gara con il lungometraggio “Chen/Dust” (Polvere), film-denuncia che mostra la vicenda di minatori cinesi affetti da pneumoconiosi. Iscos ha incontrato Rikun stamattina al cinema Spazio Alfieri, dove è stato proiettato il corto “Spazi (in)visibili” dell’italiano Tommaso Facchin, come anticipazione dei contenuti di “Chen/Dust”, che sarà presentato domani, in anteprima mondiale, a Firenze.

“Il nostro interesse – hanno dichiarato i referenti Iscos – è creare consapevolezza nel mondo dei lavoratori italiani – che spesso lavorano per aziende che hanno una sede in Cina – sulle reali condizioni del lavoro in Cina, perché conoscenza e monitoraggio servono a difendere, in fondo, anche le condizioni di lavoro in Italia”. L’organizzazione – impegnata da anni (anche) in Cina – sostiene l’assistenza legale di lavoratori vittime di infortuni, discriminazioni e pratiche contrarie alla legislazione cinese del lavoro e si impegna per rafforzare le capacità delle organizzazioni locali nel difendere diritti e interessi dei lavoratori, rendendoli più coscienti dei diritti che spesso non sanno neppure di avere. Compito non facile in un paese in cui il serrato controllo dell’informazione impedisce anche una reale conoscenza delle leggi stesse, contemplate ma non applicate. Da qui il sostegno al lavoro di Zhu Rikun, il cui “Chen/Dust” ha riscontrato la netta (e prevedibile) opposizione del governo cinese. Il film denuncia la storia dei minatori della contea di Muchuan che, a causa delle polveri inalate durante il lavoro, hanno contratto gravi forme di pneumoconiosi, la principale malattia professionale in Cina (le statistiche riportano 6 milioni di casi), quasi inevitabilmente mortale. Il particolare, indaga sulla rivendicazione di diritti al risarcimento di uomini e donne che, una volta ammalati, non si vedono riconoscere alcuna tutela.

L’appuntamento con l’anteprima di “Chen/Dust” è domani alle 18.30 al Cinema Odeon, durante la settima giornata del 55° Festival dei Popoli. Dopo la proiezione Rikun incontrerà il pubblico. Sempre al Cinema Odeon, è prevista una replica venerdì 5, alle ore 10.00.

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