Dal Molo a Piazza delle Paure: passeggiata nelle anime segrete di Viareggio

Viareggio – L’effervescenza, la vivacità di un’estate affollata di turisti e densa di eventi, non impedisce a chi si trova a Viareggio di evocare, mediante passeggiate culturali le diverse anime della città, fonte di quel sottile incanto che la rende così’ particolare.

Tra i numerosi personaggi illustri che vi sono nati o vissuti un posto speciale spetta a Lorenzo Viani, uno dei più rilevanti pittori dell’espressionismo, scrittore di pregio che merita di essere ulteriormente scoperto e valorizzato. Con lui scopriamo la Viareggio dei marinai e dei pescatori , gente fiera, di carattere rude e spirito libero.  Andare alla ricerca di Viani vuol dire la Darsena Vecchia, dove è nato, quella contrassegnata dalla  cinquecentesca Torre Matilde.

La Darsena degli antichi mestieri legati ai cantieri da dove uscivano splendidi velieri (come quello che portò Rosolino Pilo a “preparare” la spedizione dei Mille). E’ noto il  Barcobestia  orgoglio dei maestri d’ascia, il cui nome non è affatto dispregiativo ma deriva dalla translitterazione dall’inglese best barque  ovvero “la migliore imbarcazione”, perché era un magnifico tre alberi di 30-40 m.

Ma per la pesca si ricordano anche la Paranza e la Tartana viareggina. Inoltre l’ingegnosità dei calafati portò a invenzioni utili come quella che fu chiamata  la saldatura viareggina .

A proposito di Darsene sono interessanti anche quelle relativamente più recenti, la Darsena Toscana e la Darsena Italia, con il loro insieme di canali, di bacini, di rimesse nautiche e il Museo della marineria .

Ebbene, in Darsena si sono sentito in una sorta di dimensione parallela perché questa è l’anima profonda di Viareggio. ma, al tempo stesso, è una realtà diversa dalla città balneare che tutti conosciamo. Una dimensione più pacata, con strade alberate, villette appartate, in un’aura di tranquillità. Qui e nella parte più antica del centro storico troviamo la tipologia nota come: a uno o due piani con cortile interno e “passetto” .

Ma è il momento di tornare al di qua del Molo con la sua pittoresca fila dei pescherecci  dove la modernità ci lega alla tradizione e dove su uno scoglio s’innalza la statua bronzea  L’attesa (di Inaco Biancalana) e alla fine, la terrazza dove si odora, si assapora l’aria del mare aperto.

Dal Molo inizia la celebre Passeggiata dove troviamo subito superbi esempi del liberty di cui Viareggio è espressione significativa. Piazza Campioni (dedicata all’ eroico ammiraglio viareggino Inigo Campioni) i con vari edifici di pregio poi il Gran Caffè Margherita con le sue torrette e le cupole, il “mitico” Magazzino Duilio 48, e vari stabilimenti balenari a cominciare dal Bagno Balena, cinema come il Supercinema Savoia e l’Eden , vari caffè storici e negozi come lo Chalet Martini  del 1899 interamente in legno con tetto a pagoda. Tutto questo inframezzato da negozi eleganti, ristoranti e bar in un mix virtuoso fra tradizione e modernità.

Nel 1917 un incendio distrusse gran parte degli edifici del lungomare che erano appunto in legno. La ricostruzione vide protagonisti l’architetto Belluomini e l’ illustre decoratore e ceramista Galileo Chini.  

Poi proseguendo oltre l’Orologio presso Piazza Mazzini, punto di identificazione e di richiamo (dove sei adesso?. . cento metri dopo l’orologio)  troviamo il maestoso Grand Hotel Royal, guardato con riverenza nelle nostre passeggiate quotidiane perché ricorda ospiti illustri dei quali parleremo più avanti. Ancora  avanti,un gioiello liberty di prima grandezza, il Grand Hotel Excelsior con la famosa cupola in cristallo la una facciata finemente decorata

Di fronte, un’altra gemma viareggina, il cui tratto distintivo l’angolo semicircolare che termina con una sorta di torre e unisce due ali dell’albergo ha colpito la fantasia di vari registi che lo hanno voluto come location o come sfondo in vari film di successo.

Al Liberty dovremmo dedicare altro spazio per descrivere il fascino delle ville e villette disseminate nella città ma rinvio https://www.libertyviareggio.it/it/il-percorso  e il blog di Serena Puosi  https://www.mercoledituttalasettimana.com/liberty-a-viareggio. Cito solo Villa Argentina presso la Pineta, di rara raffinatezza e di effetto scenografico

Passando ai  personaggi del mondo della cultura che hanno frequentato  Viareggio e i suoi alberghi ricordiamo ovviamente Puccini ma sono molti altri, da Pirandello a Marconi, da Ungaretti a Montale, Rilke , Neruda, Thomas Mann e  D’Annunzio che ha un ruolo particolare perché contribuì  molto alla notorietà di Viareggio e in Versilia compose La pioggia nel pineto una delle sue liriche più suggestive e varie celebri poesie di Alcyone.

Si ricorda, poi, la frequentazione viareggina di regnanti come Elisa Bonaparte duchessa di Lucca della sorella Paolina che visse in quella che è appunto denominata Villa Paolina in stile neoclassico francese (cfr.www.versiliando.com)  Maria Luisa di Borbone duchessa di Lucca e poi di Parma, e i suoi successori, Carlo Lodovico (che promosse i primi stabilimenti balneari) Carlo III  i quali sul viale dei Tigli  edificarono Villa Borbone  ove hanno soggiornato anche i loro discendenti  e dove si trova il Mausoleo dei Borbone-Parma.

Inoltre, a fine del XIX secolo  si segnala la presenza della regina Margherita ricordata dall’omonimo Viale a Mare.

Per i personaggi celebri nati a Viareggio, rinvio ai siti web specializzati essendo troppo lungo enumerarli. Mi soffermo solo nel settore del cinema oltre a Mario Monicelli, Stefania Sandrelli e Nora Ricci ricordo Barbara Cupisti una regina dell’horror italiano poi affermata regista e  Marco Columbro.  Inoltre, lo scrittore Mario Tobino. Vari suoi romanzi hanno avuto anche una versione cinematografica.

A proposito di personaggi, Lorenzo Viani all’età di undici anni andò a lavorare  come garzone in una bottega di barbiere. E qui incontrò D’annunzio, Puccini, Menotti Garibaldi, Andrea Costa,  Plinio Nomellini. E lo inizia qui il suo itinerario  artistico e letterario che coglie l’anima segreta di Viareggio, il mondo degli uomini di mare e quello un po’ bohemien  dei vàgeri.

Prima di concludere questa breve visita non possiamo tralasciare la Pineta che sorge nel cuore della città. Con lo storico trenino unito alle altre attrazioni da luna park, agli stands ai noleggi delle biciclette e dei risciò è un luogo dove si trascorrono ore di svago.

Inoltre, nel cuore del centro storico, il rinomato Mercato, che celebra i cento anni e dove ai tradizionali banchi si unisce un caratteristico nucleo centrale in muratura realizzato da Buonomini nel 1924 con logge, tettoie e la caratteristica pescheria ottagonale. E  le vie adiacenti da Via Mazzini al Molo dove l’aspetto tradizionale si coniuga a un contesto vivace, che specie la sera ne fa un luogo non solo da visitare ma da vivere.  Ed è per questo insieme  di elementi ,di cultura e di colore locale, di arte, per questa anima segreta, che ho sempre preferito Viareggio e il suo centro storico a località più raffinate ed élitarie.

Né si può dimenticare la Cittadella del Carnevale, luogo dedicato alla storia (150 anni !!)  ma anche al presente di questo evento cult. E’ infatti possibile visitare il Museo del Carnevale e conoscere gli attuali artisti della cartapesta.

Un’ultima curiosità: Piazza delle Paure. Vicino al Molo  troviamo Piazza Garibaldi con il  Monumento ai Caduti, un trittico di sculture in bronzo realizzato nel 1927 da Lorenzo Viani  e Domenico Rambelli, di notevole pregio artistico ma il suo carattere innovativo non fu  all’epoca apprezzato dalla gente. E si diffuse la beffarda dicerìa che quelle statue scure, con le braccia protese, facessero paura ai bambini. Da qui la denominazione tradizionale.

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