La Corte di Cassazione ha formalmente dato il via libera al referendum costituzionale sulla riforma Boschi. Ora il governo ha sessanta giorni di tempo per scegliere la data della consultazione referendaria.


Si tratta del passaggio politico più delicato per il premier Matteo Renzi che nei mesi scorsi, prima della sconfitta del Pd alle amministrative, aveva legato il proprio destino politico alla vittoria del Sì.

Persino l’Observer, il domenicale del Guardian, si chiede se il presidente del Consiglio Matteo Renzi non rischi d’incorrere nello stesso “destino di David Cameron”, il premier britannico dimessosi dopo l’esito del referendum sulla Brexit. Di certo, da oggi, la campagna referendaria è destinata a entrare sempre più nel vivo.
Matteo Renzi riparte dalle feste Pd dell’Emilia Romagna per la sua campagna in vista del referendum d’autunno. Domani sera il premier sarà alle ore 21.15 alla festa regionale di Villalunga, “roccaforte” renziana.
Il premier-segretario, dopo la trasferta a Rio per le Olimpiadi, si ritrova un partito sempre più spaccato con la minoranza Dem che minaccia di votare No qualora non venga modificato l’Italicum. Molto anche il lavoro da fare per convincere chi, tra la base dei Democratici, non è ancora convito della bontà della riforma.
Sul fronte del No, il deputato del M5Stelle Alessandro Di Battista ha iniziato il suo tour “Costituzione Coast to Coast”. Per un mese girerà in scooter per tenere comizi sui litorali per spiegare le ragioni del No. Insomma, la corsa verso il referendum, è partita.