Da Ponte Vecchio a Roma, al via la marcia degli “inessenziali”

Firenze – Ponte Vecchio, questa mattina, è stato riempito da centinaia di persone che si sono date appuntamento per dare il via alla lunga marcia che li porterà, a piedi, fino a Roma. Ma prima di partire, ecco tutti temi della protesta, rimessi meticolosamente in fila, di nuovo enunciati a gran voce, ma soprattutto legati a quel dato che Pasquale Naccari, presidente dell’associazione Ristoratori Toscana ribadisce:  “Sono a rischio chiusura dal 30 al 50% delle nostre attività”. A sostegno della protesta, anche il famoso chef Gianfranco Vissani.

Ed ecco quello che diranno i Ristoratori toscani a Conte: la piccola impresa, come urla Naccari al megafono subissato dagli applausi, “è la spina dorsale d’Italia e non può morire”. In particolare brucia anche il fatto che durante questi mesi i titolari delle piccole imprese, dai taxi ai ristoranti agli ambulanti, (ma ci sono anche i lavoratori dello spettacolo e rappresentanti di altre categorie) si sono messi in regola per quanto riguarda le disposizioni anti covid: dai plexiglass al distanziamento alla riduzione dei coperti, alle regole imposte a piscine e palestre, “per poi tornare a chiudere”.

Tra le richieste, canoni d’affitto proporzionali alle perdite e ai tempi di chiusura, consentire il beneficio del credito d’imposta anche alla somministrazione, sospensione di tutte le tasse, blocco degli sfratti, la costituzione di un fondo perduto per il periodo di chiusura commisurato ai cali di lavoro registrati.

La tappe della marcia. Entro stasera i partecipanti alla marcia arriveranno a San Casciano Val di Pesa, per poi proseguire verso San Gimignano, Siena, San Quirico d’Orcia, Bolsena, Montefiascone, Viterbo, Sutri, La Storta e, infine, Roma, dove dovrebbero giungere il 13 novembre, seguendo la Francigena a partire da San Gimignano. Una volta a Roma dice ancora Naccari, “chiederemo di essere ricevuti dal presidente del consiglio”.

“Si preannuncia senza dubbio un momento ancora molto duro, per il commercio e l’artigianato fiorentino – dice l’assessore allo sviluppo economico Federico Gianassi – servono miusre nazionali di sostegno alle categorie colpite, che arrivino velocemente, a fondo perduto, di riduzione delle tasse, che servano a riudurre il più possibile i costi in questa fase in cui la produttività è oggettivamente molto bassa, per aiutare le imprese, e quindi il mondo della produttività e dell’occupazione, a resistere oltre questa crisi, in attesa di ripartire a pieno quando sarà possibile”.

 

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