Festival che vanno, Saloni che vengono; Fiere italiane e Fiere europee; ovvero: ecco a voi Sua Maestà il libro! Scusate l’entusiasmo: è solo che mentre scriviamo questo articolo “didascalico e di servizio”, è appena terminato il Festival du livre de Paris e, tra poco inizierà il Salone internazionale del libro di Torino (per non dire, poi, che proprio quest’anno ricorre il 100° della nascita di Italo Calvino, tra i nostri scrittori e uomini di cultura più celebrati anche all’estero che, venuto al mondo in quel di Cuba, ebbe nella Torino della Einaudi e nella Parigi in cui visse per anni due delle sue città d’elezione insieme all’eterna Roma e alla lontana Sanremo; l’anno scorso invece abbiamo celebrato il 100° della nascita di Pasolini e l’anno prima, nel 2021, il 700° della morte di Dante).
Comunque: qual è lo stato di salute del libro e dell’editoria libraria in Italia? Secondo gli ultimi dati dell’AIE (Associazione Italiana Editori), l’editoria di varia – romanzi e saggistica – nel nostro Paese vale 1,671 miliardi, anno 2022, con un calo del 2,3% rispetto al 2021, sebbene rispetto al 2019 gli italiani abbiano comprato 13 milioni di libri in più. C’è una ripresa della vendita nelle librerie fisiche, e al contempo una flessione delle vendite nell’online e nella grande distribuzione. Certo, l’aumento dei costi di energia e della carta mettono a rischio l’attività dei piccoli editori e delle librerie indipendenti, ma il sistema tutto sommato, e fortunatamente, sta reggendo, con addirittura alcuni exploit riferiti a singoli casi editoriali o a singole case editrici coi numeri in crescita – è la stampa, bellezza…
Nel 2023 appena cominciato, l’editoria di “varia” registra una flessione dello 0,7% a copie (e una crescita dello 0,4% a valore) nei primi tre mesi di quest’anno rispetto al 2022. Rimane positivo il confronto con il 2019: crescita del 18,7% a copie e del 20,7% a valore. Nel primo trimestre 2023 l’editoria italiana di varia, ovvero romanzi e saggi venduti nelle librerie fisiche e online, e nella grande distribuzione, è in crescita dello 0,4% a valore e in flessione dello 0,7% a numero di copie rispetto lo stesso periodo del 2022. “Le vendite a prezzo di copertina nelle prime dodici settimane – spiega l’AIE – sono state pari, infatti, a 370,1 milioni di euro, e le copie vendute pari a 24,2 milioni” (cioè: si sono guadagnati a valore 1,4milioni di euro e si sono perse 169mila copie vendute rispetto al 2022). Nel solo periodo 26 febbraio – 25 marzo, poi, si è registrato un +1,2% a valore e un pareggio a copie rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Le vendite sono state pari a 120,8 milioni di euro e le copie sono state pari a 7,9 milioni (rispetto allo stesso periodo del 2022 si sono guadagnati rispettivamente 1,4 milioni di euro a valore e 3mila copie). E ancora: rispetto ai primi tre mesi del 2019, le vendite sono in crescita del 20,7% a valore e del 18,7% a numero di copie, ovvero 63,4 milioni di euro in più e 3,8 milioni di copie in più rispetto al periodo corrispondente del 2019. Mica male!
A proposito. Nell’ultimo anno si è registrato un ulteriore aumento, in generale, dei prezzi di copertina (imposti al pubblico che acquista): oggi trovare una novità in libreria che costi meno di 12-13 euro, anche di sole 80 pagine, è un’impresa quasi impossibile, e per stare sotto i 10-11 euro bisogna rivolgersi alle ristampe economiche o ai classici evergreen liberi da diritti – salvo, ovviamente, la politica low cost, per varie ragioni, anche di mercato, di alcune (poche) case editrici.
“Il Salone di Torino 2023 si preannuncia come l’edizione più grande di sempre”, si legge sul sito istituzionale della più importante fiera del libro italiana, e il trionfalismo ci sta tutto. Che dire: bibliomani di tutto lo stivale unitevi! Già: dal 18 al 22 maggio, il grande appuntamento sabaudo torna a popolare il Lingotto Fiere, gli spazi Centro Congressi Lingotto e, per la prima volta, la Pista 500, progetto artistico sviluppato dalla Pinacoteca Agnelli (per la cronaca: noi di Thedotcultura visiteremo il Salone il primissimo giorno, giovedì 18 maggio; e ne ricaveremo un foto-reportage come si deve).
Il tema di questa 35esima edizione della buchmesse è Attraverso lo Specchio, un titolo che, oltre a citare alla lettera il capolavoro carroliano dell’Alice che tutti conosciamo, “richiama la realtà distopica con cui l’umanità è stata costretta a relazionarsi negli ultimi anni e che ha richiesto a tutti uno sforzo di analisi, più che d’inventiva. Ma è l’immaginazione, esercitata con coraggio, la forza che da sempre spinge l’uomo oltre la banalità, la quotidianità, oltre la realtà stessa”. Questo tema, appunto, sarà la linea guida di SalTo 2023 che vedrà per l’ultimo anno la presenza come direttore dello scrittore e premio Strega Nicola Lagioia, il quale passerà il testimone alla neo-eletta direttrice Annalena Benini, giornalista de Il Foglio.
Ad inaugurare con qualche ora di anticipo il Salone sarà il tradizionale concerto, quest’anno in programma mercoledì 17 maggio alle ore 20: un evento in diretta dall’Auditorium Rai Arturo Toscanini di Torino, intitolato “Arrampicarsi sugli specchi – Musica e Parole per Alice”, ideato e proposto da Rai Radio 3, con Stefano Bollani e la partecipazione di Alessandro Baricco e Valentina Cenni.
Anche quest’anno il Salone del Libro ospita sia una regione italiana che un Paese straniero: si tratta della Sardegna e dell’Albania, presenti con uno stand al padiglione Oval e al padiglione 1. La regione e il Paese ospiti cureranno nei giorni dell’evento una “programmazione dedicata”, in connessione con la cultura mediterranea che le accomuna. Ovviamente, l’attesa (l’attenzione) più grande è rivolta agli ospiti e agli incontri in programma. Giovedì 18 maggio il Salone Internazionale del Libro di Torino si aprirà con la lectio inaugurale della giornalista e scrittrice Svetlana Aleksievič, in collaborazione con Bompiani.
Tantissimi gli ospiti internazionali che giungeranno nel capoluogo piemontese in occasione della manifestazione. Tra i tanti, ci saranno: F. Aramburu; B. Atxaga; P. Cameron; J. Castillo; J. Cercas; M. Frank; A.S. Greer; V. Mas; W. Soyinka; S. Spencer; A. Volodine. Grazie alla collaborazione con il Premio Mondello Internazionale, poi,giungerà al Lingotto anche lo scrittore britannico Julian Barnes. Inoltre, sono attesi al Lingotto i finalisti del Premio Strega Europeo, ossia Emmanuel Carrère; Esther Kinsky; Andrei Kurkov; Johanne Lykke Holm; Burhan Sönmez. Numerosi anche gli ospiti internazionali al Bookstock, tra i quali Agnès Mathieu-Daudé, Bart Moeyaert, Richard Normandon, Edward Van de Vendel.
Tanti autori stranieri, vabbè, non per niente il Salone è “internazionale”. Domanda: e gli italiani? Ci sono anche loro, tranquilli, eccome se ci sono, e pure numerosi. Da Nord a Sud, infatti, come ogni anno, si ritroveranno a Torino moltissime voci nostrane della contemporaneità: narratori, poeti, fumettisti, giornalisti, professionisti della musica, del cinema e dello spettacolo, per la gioia di fan e curiosi. Non solo. Il Salone Off, infatti, la grande festa del libro diffusa e inclusiva, sarà attivo anche quest’anno con la sua variegata offerta di appuntamenti: incontri con autori, reading, letture, proiezioni cinematografiche, concerti, spettacoli teatrali, laboratori per bambini, mostre, seminari, dibattiti, dj set e workshop.
Ricapitolando. Il Salone Internazionale del Libro di Torino sarà visitabile giovedì 18, domenica 21 e lunedì 22 dalle ore 10.00 alle 20.00, e venerdì 19 e sabato 20 dalle 10.00 alle 21.00.
Il biglietto d’ingresso, personale e non cedibile, si può acquistare fin da ora su vivaticket.it. Gli accessi alla Fiera sono quattro: ai tre ingressi del 2019 (Nizza, Mattè Trucco, Stazione FS Lingotto) si è aggiunto dal 2020 l’accesso dal Centro Commerciale Lingotto. Inoltre, da quest’anno, il Salone sarà raggiungibile anche scendendo alla fermata della metropolitana Italia ’61-Palazzo Regione Piemonte e percorrendo un breve percorso ciclo-pedonale.
Detto ciò, anche i nostri cuginetti d’Oltralpe fanno le fiere del libro, e nell’ultima edizione della più importante, terminataqualche giorno fa, l’Italia ha fatto un figurone. Mi spiego. Dal 17 al 23 aprile, cioè fino a poche ore fa, i libri sono stati protagonisti, assieme ai loro autori e alle rispettive case editrici, di una settimana tutta italiana a Parigi. “Sette giorni di incontri, lectio, dialoghi, mostre e spettacoli distribuiti in alcuni degli spazi più iconici della capitale francese, in un grande contenitore di parole, idee ed emozioni: Passioni Italiane”. Con due percorsi paralleli: la partecipazione dell’Italia come Paese Ospite d’Onore al Festival du Livre de Paris (dal 21 al 23 aprile al Grand Palais Éphémère) e l’ottava edizione di ITALISSIMO, il Festival di letteratura e cultura italiane (dal 18 al 23 aprile in diversi luoghi della città); il tutto insieme a quasi cinquanta ambasciatori speciali della creatività del nostro Paese. Bel colpo, dal momento che il Salone del libro di Parigi è la più importante manifestazione francese nel campo dell’editoria e una delle più importanti manifestazioni europee del settore, insieme con la Fiera del libro di Francoforte e, va da sé, col Salone internazionale del libro di Torino.
“La partecipazione al Festival du Livre de Paris, con un’area privilegiata di 300 metri quadrati all’interno del Grand Palais Éphémère e un intenso cartellone di appuntamenti – leggiamo online – è resa possibile dal sostegno e dalla collaborazione tra Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Ministero della Cultura con il Centro per il libro e la lettura, l’Ambasciata d’Italia a Parigi, Istituto Italiano di Cultura di Parigi, ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane e AIE – Associazione Italiana Editori (che, come in analoghe occasioni, si avvale dell’agenzia Ex Libris)”. L’iniziativa fa parte di un percorso di promozione internazionale dell’editoria italiana che toccherà anche la partecipazione alla Fiera del Libro di Bucarest nel 2023 e alla Frankfurter Buchmesse (sempre come Paese ospite d’onore) nel 2024.
Riportiamo ora alcuni passaggi di una nota dell’agenzia Ansa pubblicata la sera di domenica 23, capace di rendere l’importanza e il successo di questo “gemellaggio”. “Una fotografia in movimento del valore dell’editoria italiana contemporanea, arricchita dal profondo e duraturo dialogo con la cultura francese. Potrebbe riassumersi così la partecipazione italiana al Festival du Livre de Paris, oggi al termine, dove dopo oltre 20 anni l’Italia è tornata in veste di Ospite d’Onore segnando il primo successo di un biennio straordinario che nel 2024 la vedrà assumere lo stesso ruolo alla Buchmesse di Francoforte.
Il programma di Passioni italiane, raccontato dagli oltre 50 ospiti presenti, si è aperto con il significativo augurio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che in una lunga intervista in occasione della manifestazione ha sottolineato la centralità del libro nella costruzione della cultura europea, e dall’intervento inaugurale del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, le cui parole hanno ricordato l’indissolubile intreccio tra Italia e Francia.
Speciali guide di questo viaggio, le scrittrici e gli scrittori italiani hanno incontrato il pubblico francese ispirandolo e lasciandosi ispirare, tracciando con le proprie parole un nuovo immaginario della cultura italiana vivo e intenso come chi lo interpreta: Milena Agus, Stefania Auci, Silvia Avallone (intervenuta in collegamento), Pierdomenico Baccalario, Alessandro Barbaglia, Pietrangelo Buttafuoco, Giosuè Calaciura, Giulia Caminito, Alessandro Campi, Franco Cardini, Gianrico Carofiglio, Donato Carrisi, Emanuele Coccia, Paolo Cognetti, Giuseppe Conte, Giuliano da Empoli, Giancarlo De Cataldo, Maurizio de Giovanni, Erri De Luca, Mario Desiati, Andrea Donaera, Fulvio Ervas, Maurizio Ferraris, Giovanni Grasso, Simonetta Greggio, Giordano Bruno Guerri, Dario Levantino, Marco Lodoli, Milo Manara, Francesca Manfredi, Andrea Marcolongo, Enrico Marini, Fabiano Massimi, Ezio Mauro, Daniele Mencarelli, Chiara Mezzalama, Sacha Naspini, Carlo Ossola, Veronica Raimo, Paolo Rumiz, Elisa Ruotolo, Beatrice Salvioni, Antonio Scurati, Maurizio Serra, Emanuele Trevi, Ilaria Tuti, Chiara Valerio, Giorgio Vasta, Beatrice Venezi, Marcello Veneziani e Virginio Vona. Accanto a loro i moderatori, figure di spicco del panorama culturale francese e italiano, che hanno coinvolto la platea di ascoltatori contribuendo ancor di più a far emergere la qualità degli argomenti di volta in volta affrontati, e gli interpreti, preziosi punti di contatto tra lingue e mondi diversi. Nell’esplorazione della cultura italiana, una tappa speciale è stata poi quella rappresentata dall’omaggio a Italo Calvino, per 13 anni parigino d’adozione, nel centenario della sua nascita”.
Al programma per il Festival du Livre de Paris si affianca, dicevamo, quello di ITALISSIMO. Creato nel 2016, il Festival propone un palinsesto molto articolato, “in cui un mix tra gli autori più amati del panorama editoriale italiano e una selezione delle nuove voci avviene attraverso lo scambio e l’intreccio con le altre arti: tra scrittura e immagine, pensiero e performance”.
Si svolge in diversi luoghi e in collaborazione con prestigiose istituzioni culturali della città, come la Maison de la Poésie, l’Istituto Italiano di Cultura, il Consolato Generale d’Italia, il Théâtre de l’Odéon, il Théâtre Les Déchargeurs, Sciences Po, Sorbonne Université, Sorbonne Nouvelle, i cinema L’Entrepôt e Panthéon, la Maison d’Italie, la Bibliothèque Publique d’Information del Centre Pompidou e le scuole superiori della regione parigina. Questa ottava edizione di ITALISSIMO è sostenuta, oltre che da ICE – Agenzia anche da Centre National du Livre, Sofia, Drac Île de France, Monte Paschi Banque, Castaldi & Partners e Comité d’animation culturelle Paris.