Da Leonardo alle alluvioni di oggi: in scena il Diluvio di Cauteruccio

Firenze – Leonardo da Vinci, un creatore con molteplici capacità artistiche e tecnico/ scientifiche  messe al servizio dei signori dell’epoca. I suoi diffusi interessi e la curiosità con cui studiava il mondo fenomenico, in modo che possiamo definire pre-scientifico, danno la cifra di un carattere irrequieto e indubitabilmente moderno.

Potente e singolare è il breve scritto, conservato nel Codice Atlantico Codice Windsor, che riguarda il diluvio: immagini e testi che illustrano e si interrogano sulla potenza dell’acqua nella distruzione vendicativa, anche se nella ricerca di toni tra il mistico e lo scientifico.

Ma la sua esplorazione delle conseguenze catastrofiche pratiche dei miti biblici non può non  richiamare la nostra contemporaneità, segnata dalle recenti alluvioni, dall’avanzare del  riscaldamento globale, dallo scioglimento dei ghiacciai e l’innalzamento dei mari.Il destino dell’umanità è confrontarsi con la distruzione da parte degli elementi naturali.

Su queste riflessioni si basa Il diluvio che Giancarlo Cauteruccio dirige, una particolare performance di Teatro-Architettura, già sperimentata con vero successo nel cortile del Chiostro di S.Ivo alla Sapienza a Roma in ottobre passato che andrà in scena nel chiostro dell’Accademia di Belle Arti di Firenze martedì 10 dicembre ore 19 con replica mercoledì 11 dicembre  ore 19.

Il  Diluvio è un  work in progress che si confronta via via con spazi diversi. Il regista nella seconda tappa, quella fiorentina pensata per il chiostro dell’Accademia di belle arti (coperto da portici ad archi ribassati agli inizi del 600) , crea una nuova opera immersiva sul tema dell’acqua, della sua violenza, della sua dirompenza, compresa quella  manifestatasi  in tempi recentissimi, traendo Ispirazione dal testo poetico/scientifico di Leonardo.

I magnifici disegni con i quali il genio di Vinci studia l’azione degli elementi sul paesaggio diventano il motore di  un teatro per lo spazio architettonico. Il regista parte da quelle pagine e si interroga su ciò che l’acqua fuori dal suo corso naturale determina. L’acqua diviene personaggio nella performance, una sorta di creatura viva. La sua natura, pacifica e calma negli argini,  minata dalle trasformazioni dell’uomo diventa feroce ,indomabile , esonda e distrugge per accumulazione di forza.

Cauteruccio mette in relazione  le pagine di Leonardo, la musica e l’immagine dinamica per dar vita ad  una affascinante opera interdisciplinare, padroneggiando i linguaggi visuali e tecnologici, dei quali è uno dei primi sperimentatori nel panorama italiano ed internazionale .

L’attore Roberto Visconti  interpreta il testo leonardiano nella lingua originale con notevole energia , anticipando l’ azione dirompente creata da scenari digitali in  video mapping. Le  musiche, composte ad hoc ed eseguite dal vivo , sono  del polistrumentista Gianfranco De Franco che utilizza Sax, flute, synt, theremin, campana tibetana, laptop, iPad, vox, pedaleffect.

La composizione “sonoro musicale”  si concentra sulla forza e il quieto “respiro” dell’acqua sfociando in una serie di stratificazioni timbriche strutturate e libere che seguono il fluttuare emotivo del “qui ed ora”. La  figura dell’acqua viene incarnata dalla potente e versatile voce della cantante Monica Benvenuti.

Massimo Bevilacqua insieme al visual engineer Alessio Bianciardi è l’autore della scenografia virtuale. La produzione è di T S Krypton realizzata con il sostegno di Fondazione CR Firenze, in collaborazione con Accademia di Belle Arti di Firenze.

Gli spettacoli sono ad ingresso libero fino ad esaurimento posti disponibili.

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