Da grillini a giggini: i pentastellati reggiani stanno con Di Maio…

I pentastellati reggiani compatti con di Maio alla tre-giorni kermesse che incorona il candidato Premier (e forse il capo politico)
I grillini reggiani stanno con Luigi di Maio che, nella tre giorni della kermesse “Italia5Stelle”, è stato incoronato candidato premier e, di fatto, capo politico del Movimento. Sul palco non si è visto il leader degli ortodossi, Roberto Fico, rimasto dietro le quinte. Che ieri, pero’, ha detto la sua: «Oggi il candidato premier è il capo della forza politica, ovvero è riferito alla legge elettorale e non è capo della vita politica generale del movimento – ha affermato il presidente della commissione Vigilanza Rai – . Questa è una grande distinzione». Anche se poi ha precisato che «il risultato delle votazioni on line è pienamente legittimo e va rispettato». A Rimini era presente una nutrita delegazione dei 5 Stelle reggiani. Il gruppo consigliare in sala del Tricolore era presente pressoché al completo con Alessandra Guatteri, Ivan Cantamessi, Norberto Vaccari, Gianni Bertucci e Silvia Incerti. Presenti la parlamentare Maria Edera Spadoni e il consigliere regionale, Gianluca Sassi.
 
«E’ stato un bel momento, quello che è successo a Rimini è il segnale della crescita di un movimento che è rimasto fedele alla sua linea, agli ideali che lo hanno fatto nascere», commenta il consigliere comunale Ivan Cantamessi, di ritorno dalla riviera romagnola. Di Maio? «E’ la scelta giusta. Io non sono riuscito a votare a causa dell’attacco hacker, ma avrei votato lui. E’ quello più istituzionale, per il ruolo che ha ricoperto in questi anni, ed è il più competente per rappresentarci al meglio in caso di vittoria alle elezioni».

E’ raggiante anche un altro consigliere, Norberto Vaccari, pure lui reduce dalla tre giorni riminese: «E’ stato un momento positivo, di grande unità – dice -. Si è concretizzato cio’ che auspicavo da tempo, ovvero la candidatura di Di Maio. Io l’ho votato. E’ la persona giusta a rappresentarci come presidente del Consiglio. Poi, che ci sia qualcuno non completamente soddisfatto è nelle cose». Il riferimento è alla posizione del capo degli ortodossi Fico. «Lui rappresenta una parte – prosegue Vaccari -. Di Maio un’altra, ben maggiore. C’è stato un voto ed è stata fatta una scelta. Non vedo il problema. Se a Fico non sta bene può andare da un’altra parte oppure può darsi da fare per cambiare questa scelta nell’interesse, pero’, di tutto il Movimento».

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