Firenze – Gli atti dell’ultima conferenza nazionale organizzata dall’Aici, l’Associazione delle Istituzioni Culturali Italiane verranno presentati domani, 20 settembre, alle 15.45 nell’Aula Magna dell’Università di Firenze. Oggetto dell’incontro, la cultura e l’identità europea, tema dell’ultimo appuntamento dell’associazione, dal titolo “Italia è cultura. La cultura e l’identità euroepa”. Un tema particolarmente sentito di questi temi, quando, col montare dei nazionalisimi, sembra che il sogno dell’Europa unita rischi davvero di finire in frantumi.
L’Aici conta 105 soci tra le Fondazioni e gli Istituti Culturali più prestigiosi in Italia, che hanno deciso volontariamente di mettersi in rete e di sviluppare attività comuni. Alla Presidenza è stato chiamato Valdo Spini, non nuovo ad impegni culturali come la Presidenza di comitati per gli anniversari di Lorenzo il Magnifico e del Principe di Machiavelli. I soci toscani dell’Aici sono quindici, nell’ufficio di presidenza anche Margherita Azzari dell’Università di Firenze in rappresentanza della Società Geografica Italiana
L’evento che si terrà domani vedrà, dopo i saluti istituzionali del Rettore Luigi Dei e del sindaco Dario Nardella, gli interventi di Paolo Galluzzi Direttore di una istituzione scientifica come il Museo Galilei di Firenze; di Claudio Marazzini Presidente dell’Accademia della Crusca; di Irene Sanesi del gruppo “Economia e Cultura” dell’Unione dei commercialisti nonché presidente della Fondazione per le arti contemporanee in Toscana, e di Michael Musetti per il gruppo dei giovani in formazioni. Concluderà Valdo Spini, Presidente Nazionale dell’Aici.
Il libro “Italia è cultura!” comprende anche la pubblicazione dei risultati di un’inchiesta su “Gli istituti di cultura e il lavoro” condotta all’interno degli istituti associati all’Aici che ha consentito di censire 1350 unità di persone impegnate nel lavoro delle Fondazioni tra dipendenti e collaboratori e di specificarne età, qualità, tipologia di contratti e titoli di studio e quant’altri. Tale indagine consente e consentirà di sviluppare il lavoro dei giovani nella cultura.