Ormai è chiaro. Per rianimare i consumi tutto è puntato sul cibo e, più in generale, sull'enogastronomia, non soltanto come settore di fruizione ma anche come bacino didattico dei mestieri di domani. Largo a cuochi, degustatori e sommelier, dunque, purché scolarizzati ad uopo. La ricetta della ripartenza ha già dato prova di sé a Firenze, tutto è affidato al classico, rassicurante piatto di famiglia: "fritto misto", libri-cultura-cibo. Un nome su tutti: Eataly. Oggi la riconferma delle intenzioni ha cuore nello storico Mercato Centrale di San Lorenzo, dove stamattina è stato ufficialmente inaugurato – presente il vicesindaco Nardella – il nuovo primo piano. Tremila metri quadri di superficie per dodici botteghe di artigiani selezionati, che ospitano anche una scuola di cucina, una libreria, uno sportello bancario virtuale, il Fiorentina Store e un servizio di consegna ecologica. Volendo, c'è di che passare una mattinata buona, nella distanza dall'idea di un mercato come luogo di passaggio in cui far provviste e all'insegna, anzi, di quella che nelle menti degli ideatori sarà "un'emozione continua". Entusiasta Il vicesindaco, che battezza "una nuova piazza per Firenze", quella che "fino a quattro anni fa era solo un'idea, ma che adesso, grazie all'eccellenza del cibo e alle nuove opportunità di lavoro offerte, è una realtà degna di una capitale internazionale. Tutto questo – prosegue Nardella – è stato possibile grazie a un gruppo di imprenditori qualificati che hanno creduto in un progetto su cui l'amministrazione non ha mancato di fare la sua parte".
Gli investimenti pubblici ammontano a 8 milioni di euro e i risultati, a partire dal 23 aprile, saranno fruibili e sotto gli occhi di tutti. Soltanto una rampa di scala mobile separa il vecchio caro mercato (che continuerà a vivere e pulsare al piano terra) da questa autentica boutique del gusto, articolata tra botteghe e servizi. Ogni bottega (legata al progetto da un contratto di affidamento reparto uguale per tutte, per il quale verserà una percentuale delle vendite per l'utilizzo dello spazio) ha il suo prodotto peculiare. Si va dalla mozzarella di bufala campana all'enoteca del Chianti Classico; accanto a pasta fresca, formaggi e pasticceria, cioccolato e pesce, senza nulla togliere a carni, verdure e salumi. Non manca un banco di lampredotto nè uno che offre esclusivamente tramezzini. Ma non manca neanche una succursale del succitato Eataly, una birreria Moretti e un'area bar "che nasce dalla fusione dei concept Caffè Italiano e Flò". Fiore all'occhiello servizi, una scuola di cucina e un'enoscuola, che sarà guidata niente meno che da Luca Gardini, miglior sommelier del mondo 2010. Se, fra un panino d'eccellenza e un bicchiere di Chianti riserva, venisse voglia di sfogliare un libro, basterà spostarsi di pochi metri e godere del punto Giunti. Uno spazio libero di enogastronomia e cultura, in cui i termini "eccellenza" e "arte" avranno di che martellare i clienti. Guai a parlare di cibo, insomma, o guai a dire "Vado a fare la spesa". Per quella c'è il piano terra, con tutto il fascino che si porta dietro dai tempi dei tempi e che, per più di un verso, è lontano anni luce da questa neo-eccellenza che sempre all'apparato digerente, comunque, fa capo. E fuori? Gli ambulanti, con i loro 6400 euro annui di utilizzo di suolo pubblico (l'obolo più alto d'Europa) nicchiano, ma in fondo l'apertura del nuovo spazio rappresenta un magnete per il lavoro.