La Rete dei Comitati, quella conosciuta in occasione della fiaccolata civica del 12 giugno, perde pezzi. Almeno, momentaneamente. A far rumore, su tutti, è l’uscita dal coordinamento dei comitati cittadini dell’associazione Reggio Civitas, guidata da Valentina Iannuccelli. Stessa decisione è stata presa dai cittadini di San Pietro e di via Filzi. Vero è che durante l’estate la Rete ha incassato l’adesione di altri comitati, nati di recente, ma allo stesso tempo, ha perso per strada tre dei suoi fondatori. “Noi di Reggio Civitas ci siamo allontanati, provvisoriamente”, conferma la Iannuccelli.
Che spiega: “Non facciamo più parte delle Rete non perché non condividiamo gli obiettivi, ma perché utilizziamo strumenti diversi”. In sostanza gli obiettivi restano gli stessi, ma a dividere i cittadini sono le strategie da mettere in campo per tentare di risolvere o portare all’attenzione delle istituzioni i problemi, piccoli o grandi, della città. “Noi prestiamo attenzione alle singole situazioni, facciamo attività di monitoraggio e sopralluoghi. Sulla sicurezza, ad esempio, non si può essere sempre contro il Comune, che certo deve fare la sua parte, ma ci sono anche altri interlocutori”, prosegue la Iannuccelli che, in passato, non ha mai risparmiato critiche all’Amministrazione comunale. “C’è massima stima per i componenti delle Rete, ma per ora noi abbiamo scelto di seguire un’altra strada”, chiosa la presidente di Reggio Civitas.
Tant’è che l’associazione non parteciperà all’iniziativa organizzata dalle Rete dei Comitati per 18 novembre all’Astoria dove, a parlare di sicurezza, sono stati invitati l’ex sindaco di Verona ed ex leghista Flavio Tosi, la criminologa Roberta Bruzzone e il presidente della Caramella Buona onlus, Roberto Mirabile. Un’iniziativa che non è piaciuta a tutti. Giacomo Scillia, portavoce del comitato di San Pietro – un altro di quelli che ha abbandonato la Rete dei Comitati – interpellato dalla Gazzetta di Reggio è andato dritto al punto: “Quella iniziativa – ha spiegato – doveva coinvolgere tutte le forze politiche perché fosse realmente efficace e utile per la comunità”. E ancora: “Si era partiti molto bene con la fiaccolata organizzata da e con la gente. Ma ora, palesemente, stanno facendo politica”. Il punto sta tutto qui, nel timore che battaglie civiche e giuste per la collettività reggiana possano essere utilizzate, e in qualche modo “sacrificate”, per obiettivi politici. Un su tutti, le amministrative del 2019.