Firenze – Si è svolto a Palazzo Vecchio l’incontro tra la Vicesindaco Cristina Giachi e Grandi Stazioni Rail.
Un incontro necessario dopo il crollo della pensilina alla stazione di Santa Maria Novella tra la notte del 25 e 26 luglio, fortunatamente senza feriti.
L’incontro è stato chiesto da Palazzo Vecchio. La vicesindaco aveva risposto anche ad una domanda di attualità nell’ultima seduta del consiglio comunale lunedì scorso, prima della pausa estiva.
I temi dell’incontro:
“Ci è stato assicurato che il monitoraggio è continuo e assiduo. A fine mese il quadro dei lavori e la tempistica del cantiere” ha spiegato la vicesindaco finito l’incontro cin Grandi Stazioni Rail
Durante l’incontro il vicesindaco Giachi ha illustrato le osservazioni, le critiche e espresso i dubbi e le preoccupazioni.
Da parte loro, invece, Grandi Stazioni Rail ha fornito una quadro della situazione, sottolineando che il monitoraggio è ancora in corso. La spiegazione che è stata fornita per il crollo è “problema localizzato”.
Attualmente si stanno eseguendo controlli su tutta la struttura per verificare che non ci siano altre fragilità.
“Abbiamo fatto rilevare che siamo preoccupati che ci siano altre situazioni di fragilità non ancora emerse – ha aggiunto la vicesindaco Giachi-. Ci è stato assicurato che il monitoraggio è continuo, assiduo e a vista anche giornaliero e che non esistono altri manufatti che presentano quelle caratteristiche. Adesso faranno un’ispezione con un endoscopio, uno strumento ottico, di tutte le strutture con quella conformazione”.
Il primo report è sarà fra una settimana dieci giorni. Una fotografia chiara dei lavori e della tempistica del cantiere sarà possibile averla a fine mese.
La Vicesindaco Giachi ha chiesto che tutti gli interventi vengano illustrati e spiegati anche alla cittadinanza con cantieri parlanti e che il tutto sia mantenuto in condizioni decorose.
“Da parte sua l’amministrazione comunale -ha ribadito Giachi – ha chiesto che venga fatto uno sforzo supplementare anche di investimento e non ci affidi ad una distribuzione dei lavori nel tempo che impieghi così tanti anni. Staremo loro addosso sulle tempistiche e le modalità dei monitoraggi e stringeremo l’attenzione sulla pensilina e su quello che emergerà dal primo report”.
Dall’incontro sono venuto fuori anche nuovi dettagli sul cedimento. Probabilmente è avvenuto per la conformazione della struttura nella parte che si trova nei pressi di un tubo.
Quest’ultimo, portando via l’acqua pluviale, crea una condensa: le strutture di sostegno del contro soffitto vicine a quel tubo hanno quindi subito un’erosione che alla fine ha portato al crollo. Adesso sono in corso verifiche per vedere se in altre zone ci sono le stesse problematiche.Se l’indagine confermerà l’ipotesi si tratterà di isolare meglio il tubo che genera la condensa, una condensa che in 80 anni ha causato questa erosione.