Firenze – Salgono a tre, le vittime del crollo che stamattina, verso le nove, ha interessato il cantiere della nuova Esselunga di via Mariti, dove, secondo le prime ricostruzioni, un pilone di cemento sarebbe crollato investendo un gruppo di operai al lavoro. Alle prime due vittime si è aggiunta la terza, mentre altri tre lavoratori sono stati estratti vivi, ma gravemente feriti, dalle macerie. Altri due sarebbero ancora dispersi, sotto il pilone spezzato. Sul posto continua il lavoro dei soccorritori. Presenti vigili del fuoco, polizia municipale e polizia di Stato. Il cantiere è stato sottoposto a sequestro. Il sindaco Dario Nardella ha proclamato per domani lutto cittadino, che per iniziativa della Regione, è diventato regionale.
Uno sciopero generale regionale oggi nelle ultime due ore di turno è stato indetto da Cgil-Cisl-Uil Toscana dopo la strage sul lavoro: “La tragedia di oggi, così imponente nelle dimensioni – è scritto in un comunicato – è solo l’ultima di una lunga serie. Il problema della sicurezza sul lavoro essere considerato prioritario, è inaccettabile che quotidianamente si parli di morti e feriti come in una guerra. Basta morti sul lavoro: facciamo appello a istituzioni, mondo delle imprese e della politica, organi di controllo”.
I contorni della vicenda risultano sempre più preoccupanti. Ne dà conto una nota di Fillea- Cgil, che parla, secondo le prime informazioni raccolte, “di una compressione dei costi nell’area del subappalto, tanto è vero che sembrerebbe che ad alcuni dei lavoratori coinvolti sia applicato il contratto metalmeccanico”. Un rilievo importantissimo, in quanto non di tratta di questione nominale ma di merito. Come spiega il sindacato, “col contratto edile per poter lavorare bisogna essere formati obbligatoriamente da soggetti abilitati. Con il contratto metalmeccanico non solo si risparmia enormemente, ma si superano tutti i sistemi di controllo previsti contrattualmente. Il Durc non è più come gli altri. Se confermato questo, è già un fatto di illegalità o di elusione della legalità”.
È Marco Carletti, il segretario generale di Fillea- Cgil a mettere nero su bianco l’ipotesi.
“C’è un altro tema significativo- aggiunge il sindacalista- deve essere successo qualcosa nella catena di comando, perché un disastro del genere non può accadere per una svista. Daranno la colpa a un errore umano. Lo dico subito, questa volta non c’è un errore di un lavoratore. No, questa è una responsabilità della gestione del cantiere, che è stato polverizzato, sfilacciato tanto più che più di un padre di famiglia stasera non tornerà a casa”.
La vicenda è intanto portata in Parlamento dal capogruppo Pd in commissione Lavoro , Arturo Scotto, che nel corso del dibattito in aula, chiede “informa informativa urgente del Governo sui fatti di Firenze. Oggi morire sul lavoro è inaccettabile”.
Intanto, a Firenze , oggi alle 17 è convocato un presidio dei sindacati Cgil-Cisl e Uil sotto la prefettura.
Un problema, quello che è dolorosamente esploso stamattina a Firenze, che tuttavia non è né nuovo, né inaspettato. “Un fatto gravissimo che colpisce la città essendo successo dentro il suo tessuto, nelle sue strade, deflagrante ma non possiamo dire nuovo – dice Danilo Conte, avvocato del lavoro, autore del libro “Per giusta causa” – ricordiamo che in media, in Italia, tre lavoratori escono di casa ogni giorno per non farvi più ritorno. La strage continua in un Paese che si riempie la bocca di Sicurezza, declinandola in molti modi ma non come sicurezza sul lavoro”.
“In generale e non entrando nel caso specifico, che non conosco, è inutile continuare ad elaborare e aggiungere norme, in quanto il codice della sicurezza è ampio e dettagliato in Italia, uno dei migliori, se non si tocca il sistema degli appalti. Spesso, la ditta committente ha un ottimo piano di Sicurezza, ma chi concretamente svolge il lavoro sono i dipendenti delle altre ditte in subappalto, che spesso non hanno neppure le competenze per quel lavoro e non sono stati formati su quel piano. Infine, il lavoro precario è incompatibile con la Sicurezza. Il fatto di non essere stabile in un posto non permette di formare quelle competenze specifiche e fondamentali per comprendere il lavoro stesso anche nella sua pericolosità”. Insomma, la tragedia di oggi viene da lontano.
Da parte di Marina Caprotti , presidente di Esselunga, cordoglio per le famiglie e l’annuncio del lutto in tutti i punti della catena di distribuzione nel pomeriggio. Ma anche trasparenza: “Il cantiere in costruzione era affidato in appalto a una società terza e siamo a disposizione delle autorità per contribuire a chiarire la dinamica di quanto accaduto e per qualsiasi esigenza”. Tanti i messaggi che giungono alle famiglie e alla città, da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (“Ringrazio sentitamente il Presidente Mattarella per avermi espresso al telefono vicinanza e cordoglio per la tragedia al cantiere di Firenze”, scrive in un post Nardella), a quello di Giorgia Meloni.
notizia in aggiornamento
foto: Luca Grillandini