Per ora le nostre Vele che abbelliscono la zona fieristica e autostradale tengono senza problemi; unico neo (oltre i costi già sostenuti e un’infinita telenovela politica) durante la grande nevicata di febbraio, si sobbalzava un po’ attraversando in macchina il ponte principale causa inevitabili buche.
Ma le notizie che giungono dal resto del mondo dove l’archistar di Valencia Santiago Calatrava ha realizzato le sue opere non sono molto confortanti: El Pais ha recentemente fatto l’elenco delle cose che non vanno affatto e che portano la firma del noto architetto, ingegnere e scultore. La più celebre in assoluto delle sue opere è la Città delle arti e delle Scienze di Valencia, con padiglioni chiusi, scarso afflusso turistico, costi di manutenzione insostenibili, infiltrazioni, cedimenti, crepe. Ma anche il Palazzo dei congressi di Oviedo non gode di buona salute: una sala è crollata.
Il progetto del Palazzo dell’Opera di Palma de Maiorca è stato accantonato, la Città dello Sport di Tor Vergata a Roma incompiuta, il mega grattacielo Chicago Spire sospeso per problemi finanziari mentre la stazione metropolitana del World Trade Center Hub di New York è costata 4 miliardi di dollari.
Ma i problemi maggiori si registrano addirittura sui ponti calatraviani; ne sanno qualcosa a Venezia dove il Ponte della Costituzione è stato ben presto ribattezzato il “ponte dei sospiri” visto che quando piove è impossibile stare in piedi. Un po’ come avviene sul ponte di Bilbao. Una sorta di maledizione insomma contro cui noi, da Reggio dobbiamo fare gli scongiuri.