Firenze -L’allarme per quanto riguarda il rilascio delle certificazioni elettorali per le oltre 590mila firme già raccolte è stato raccolto dal gruppo consiliare Spc e riguarda la presunta incapacità degli uffici comunali a non riuscire a rispettare le 48 ore entro cui rilasciare i certificati elettorali che devono essere depositati insieme alle sottoscrizioni. E oggi la questione è stata portata in consiglio comunale dai consiglieri Antonella Bundu e Dmitrij Palagi all’attenzione dell’assessore Elisabetta Meucci, con l’intento di chiedere “a Sindaco e Giunta di dare un esempio positivo di volontà politica”.
“Il sistema elaborato per la raccolta delle firme è senz’altro funzionale per il Comitato promotore – ha spiegato l’assessore Meucci – ma, purtroppo, non ha considerato l’impatto sui Comuni che ricevono le conseguenti richieste di certificati e che la legge prevede siano evase nel termine improrogabile di 48 ore”.
La trafila è complessa, come ricorda Meucci. L’Ufficio elettorale infatti deve: prendere in carico la richiesta (completamento protocollazione e fascicolazione); emettere il certificato in formato digitale; rinominarlo con il codice fiscale o l’identificativo del richiedente; sottoscriverlo con firma digitale; rispedirlo rispondendo alla pec originaria. “È una procedura, dal punto di vista tecnico, ben più laboriosa di quella tradizionale (validazione delle firme direttamente sui moduli cartacei di raccolta presso i banchini) ma, soprattutto, l’elemento critico è il fatto che le richieste siano arrivate in un arco temporale molto ristretto, le prime il 13 agosto – spiega l’assessore all’Anagrafe – l’Ufficio elettorale del Comune di Firenze si è da subito attivato per rispondere alle richieste nel rigoroso rispetto della legge, specie per quanto riguarda la forma del certificato restituito al Comitato promotore in modo da evitare ogni contestazione in sede di verifica da parte della Corte di Cassazione”.
A partire dal 13 di agosto, non calcolando quindi alcune migliaia di verifiche effettuate in precedenza sui modelli tradizionali, l’Ufficio ha emesso 12mila certificati singoli di iscrizione alle liste elettorali, regolarmente restituiti tramite Pec ai Comitati promotori, e ha continuato inoltre a validare le firme sui tradizionali modelli cartacei. “Nell’attività sono impegnate – sottolinea l’assessore Meucci – pressoché a tempo pieno, otto persone dell’Ufficio (di fatto la totalità). Per quanto riguarda il referendum per la Cannabis legale, sono pervenute (a partire dal 21 settembre) circa 7800 richieste di certificati, di queste sono già state evase circa 3400-3500 e le richieste continuano ad arrivare, solo oggi 48 Pec (certificati stimati circa 900)”. Intanto, nella logica di garantire tutte le certificazioni richieste, è stato previsto il supporto all’ufficio elettorale di personale dell’Anagrafe e dell’ufficio di Stato civile.
“La particolare criticità della situazione, e quindi la necessità per il futuro di interventi adeguati, è stata segnalata al Ministero dell’Interno tramite il Prefetto e all’Anci regionale – continua Meucci – oggi ho inoltre parlato con il sottosegretario all’Interno Ivan Scalfarotto per sottoporre la questione alla sua attenzione e riportare le criticità che come amministrazione fiorentina abbiamo riscontrato. Il sottosegretario mi ha confermato che la situazione è nota al governo e che è in corso un lavoro congiunto tra le ministre Lamorgese e Cartabia, in quanto la competenza di eventuali provvedimenti (anche di proroga) in merito ai referendum è in capo al ministero della Giustizia”.
L’assessore Meucci ha ringraziato il vicecapogruppo Dmitrij Palagi per la domanda, che ha consentito “di fare chiarezza su un tema di attualità nazionale ma anche per averla illustrata in modo assolutamente chiaro e corretto, e della quale condivido la valutazione della rilevanza di un tema estremamente sensibile perché attiene alla tutela di un diritto costituzionalmente garantito come è quello della partecipazione democratica dei cittadini all’iniziativa legislativa”, ha concluso l’assessore Meucci.
“Ringraziamo l’Assessora per aver condiviso la valutazione sulla necessità di garantire al referendum la possibilità di svolgersi, trovando soluzioni per la questione legata alle certificazioni elettorali da allegare alle firme”, è stata la risposta dei consiglieri di Spc.