Firenze – La vicenda dell’emittente televisiva Italia 7 sarà affrontata in Regione nel corso di due incontri convocati dall’unità di crisi lavoro per lunedì 26 febbraio, presso la sede della presidenza in piazza Duomo 10. Al primo incontro, alle 10, parteciperanno il consigliere del presidente per le questioni del lavoro e l’Associazione stampa Toscana, il sindacato dei giornalisti. Seguirà, alle 11, l’incontro con il curatore fallimentare.
Grande preoccupazione per la situazione in cui versa la storica emittente televisiva era stata espressa dal’Associazione Stampa Toscana e dal suo presidente, Sandro Bennucci, che aveva richiesto con forza l’intervento della Regione con l’Unità di crisi guidata da Gianfranco Simoncini, consulente per il lavoro del governatore Ernico Rossi.
“L’Associazione Stampa Toscana esprime grande preoccupazione per il fallimento della società Il Gelsomino, editrice dell’emittente televisiva Italia7, deciso dal Tribunale di Firenze – si legge nella nota diramata dall’Ast – la società era proprietaria anche di 8Toscana, Gastone Nencini Tv, Civico e dei rispettivi canali digitali terrestri sui quali vengono irradiate, oltre che di altri canali sui quali non era in atto alcuna programmazione.
E’ stato nominato un curatore fallimentare, nella persona del dottor Gino Mazzi, il quale ha già annunciato ai dipendenti (oltre una ventina, compresi alcuni collaboratori) il prosieguo dell’attività in attesa che si possa concretizzare il passaggio della società ad altro gruppo imprenditoriale.
A quanto risulta, almeno due gruppi sarebbero interessati ad acquisire il ramo d’azienda e a proseguire responsabilmente l’attività, nel rispetto dei contratti di lavoro, garantendo l’occupazione a dipendenti che non hanno alcuna responsabilità nel fallimento de Il Gelsomino-Italia7,ma che, al contrario, hanno saputo dimostrare grande capacità professionale, mandando in onda trasmissioni di altissima qualità che costituiscono un patrimonio di cultura e informazione per la stessa regione Toscana”.
L’Associazione Stampa Toscana e il Cdr di Italia7 avevano anche rivolto “un appello al Consiglio regionale, al Comune di Firenze e a tutte le forze politiche affinchè questo patrimonio di professionalità non vada disperso”.