Crisi e moda, chiude un negozio su quattro

Focus sulla distribuzione moda, si capisce subito che qualcosa s'è rotto. Prendiamo la Toscana: nei primi due mesi del 2014, si registrano 46 nuove aperture, 220 chiusure. Saldo: -174. Vale a dire, 174 negozi in meno rispetto a due mesi prima. Andiamo alle percentuali: dicembre 2013/febbraio 2014, -1,7%. Febbraio 2013/febbraio 2014: -1,2%.
E non si sta meglio nelle altre zone della penisola. La peggiore è la Lombardia: a fronte di 77 aperture, 354 chiusure, saldo in rosso fuoco: 277 negozi in meno rispetto a due mesi prima. Senza perdere altro tempo, il bollettino è un vero resoconto di guerra. I dati provengono da un'analisi messa in atto da Confesercenti, che quantifica anche le perdite: dal 2007 sono andati in fumo 10 miliardi di euro.

Nonostante saldi e offerte, dunque, la crisi continua a picchiare duro sul settore moda: a livello nazionale, nei primi due mesi del 2014, secondo le rilevazioni dell’Osservatorio Confesercenti, ilsettore ha registrato 3.065 chiusure, a fronte di sole 723 nuove aperture. Il saldo è negativo di 2.342 unità. Un'emorragia che ha colpito tutto il territorio italiano, e se la Lombardia si pone in testa alla triste classifica del bimestre, è alla Sardegna che tocca la sgradita “palma” del calo maggiore sull'anno: le imprese registrate sono diminuite del 3,5% rispetto a Febbraio 2013.

Le cause della debacle? I soliti noti, verrebbe da dire: prosciugato il reddito delle famiglie, pressione fiscale alle stelle. Insomma, consumi calati al di là di ogni previsione, ma in compenso una pressione fiscale che ci pone fra i primi 4 in Europa. Una tenaglia che schiaccia le imprese, e in particolare i negozi di abbigliamento che devono fare i conti anche con la Rete e le vendite on-line, oltre che con i cosiddetti Factory Outlet. Insomma, fra eCommerce e Factory Outlet si calcola che siano transitati, nel 2013, 1,8 miliardi di spesa. Non solo: oltre alla riduzione dei consumi e alla pressione fiscale (nel 2014 arriva, denuncia l'associazione, fino al 66% sui profitti), pesa anche l'industria della contraffazione moda, che porta via oltre 12 miliardi all'anno al settore. Se le cose dovessero proseguire su questa via, lancia l'allarme Confesercenti, a fine anno le chiusure saranno quasi 18mila, mentre il saldo negativo arriverà a sfiorare quota 14.000 imprese.

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