Prato – La crisi ha messo in ginocchio cittadini e imprese, e sempre più spesso far fronte ai debiti diventa molto difficile. Le imprese fallibili tuttavia hanno la possibilità di adire alla legge fallimentare, mentre i soggetti non fallibili possono adire alla Legge regionale 3/2012. In applicazione di tale norma è stato costituito nella provincia di Prato lo sportello comunale contro il sovraindebitamento, OCC Terre di Prato, il primo servizio nell’Italia Peninsulare, che fa capo a enti locali, composto dai Comuni di Carmignano, Prato, Vernio, Vaiano, Cantagallo, Montemurlo, Poggio a Caiano e Calenzano che fa parte nella giurisdizione del Tribunale di Prato.
Di OCC si è parlato in un convegno a Palazzo Banci Buonamici, promosso dalla Regione Toscana dal titolo “Prospettive sulla Prevenzione dell’Usura e del Sovraindebitamento”. Saluti in sala del Sindaco Matteo Biffoni, alla presenza dell’assessore di Prato alla Semplificazione e alle Politiche economiche per il lavoro Daniela Toccafondi, dei vicesindaci di Cantagallo e Vernio, dell’assessore alle politiche sociali del comune di Carmignano Tamara Cecconi. Fra i partecipanti anche il sottosegretario alla Giustizia Cosimo Maria Ferri e la consigliera regionale Ilaria Bugetti, vicepresidente della commissione sviluppo economico.
Ne parliamo con Maria Lucetta Russotto, commercialista, referente OCC. Titolare del corso di “Diritto della Gestione e Soluzione della Crisi d’Impresa” presso l’Università di Firenze. Relatrice del convegno, ha parlato della legge 3/2012 conosciuta anche come «legge salva-suicidi», varata proprio allo scopo di aiutare chi non riesce più a onorare i propri debiti.
Quali sono i punti qualificanti della legge 3/2012?
La legge 3/2012 affronta il tema del sovra indebitamento, ovvero il primo passo verso l’usura, nel senso che chi malauguratamente si trova in questa situazione o si ammazza o ricorre all’usura. Nello specifico la norma definisce il sovraindebitamento come “una situazione di perdurante squilibrio tra le obbligazioni assunte e il patrimonio liquidabile per farvi fronte, nonché la definitiva incapacità del debitore di adempiere regolarmente le proprie obbligazioni”. I soggetti a cui si rivolge – il consumatore, il piccolo imprenditore, l’imprenditore agricolo, le start up innovative, i professionisti – possono accedere alla procedura della composizione della crisi. In poche parole “la legge salva-suicidi”, sconosciuta alla stragrande maggioranza degli italiani, concede ai soggetti non fallibili: artigiani, agricoltori, commercianti, professionisti in situazione di effettiva difficoltà economica, e che quindi non sono in grado di ripagare i propri debiti nei confronti delle banche e dei creditori, la possibilità di risolvere la crisi rivolgendosi all’OCC”
Un Convegno per far luce su un organismo che aiuta chi è in difficoltà economica, concretamente che cos’è l’OCC?
“OCC è un organismo ascritto al Ministero di Grazia e Giustizia, che svolge un servizio rivolto gratuitamente a tutti i soggetti non fallibili per legge, quindi i privati, le piccole imprese, i professionisti, i piccoli commercianti e anche le associazioni senza scopo di lucro. In sostanza chi non può fallire, ma può invece indebitarsi. Spesso il soggetto sovra indebitato si vergogna della sua situazione e spera e pensa di poterla risolvere da solo. Non è così semplice. Per questo è importante che sappia di potersi rivolgere a uno sportello dove verrà concretamente aiutato a risolvere la sua situazione che nella maggior parte dei casi è imputabile a licenziamenti, crisi economica, malattia, difficoltà sopravvenute senza che sia possibile prevederle in anticipo. Sono proprio queste le persone che aiutiamo nel superare questa fase critica per poter ripartire e ricominciare a vivere. Ogni situazione viene vagliata e poi viene deciso quale percorso seguire, ovviamente con il via libera del tribunale. Due le alternative: cancellazione fino al 60% del debito o rinegoziazione salvaguardando la dignità della vita.
La legge parte dalla “conditio sine qua non” di salvaguardare innanzitutto la dignità del debitore, ma anche quella di soddisfare il creditore, creando un piano ad hoc, da portare in tribunale, che soddisfi entrambe le “figure”, ne decreti la validità e conseguente obbligatorietà per tutti i soggetti coinvolti. Infine il soggetto che coordina questo organismo deve essere indipendente, cioè una figura terza rispetto ai comuni che ne fanno parte.
Ad oggi quanti Comuni toscani hanno aderito al progetto OCC?
Sono otto i Comuni toscani coinvolti. E’ della massima importanza che i cittadini vengano a conoscenza di questo servizio e si rivolgano senza remore agli sportelli dei comuni. Prato insieme a Livorno e Pistoia è tra le tre città con il più alto tasso di usura, la seconda città dopo Firenze, nella classifica regionale della pericolosità sociale e attivare un servizio che diventi aiuto concreto a chi vive un momento di difficoltà, offrendogli una nuova opportunità, non più aggredendo il suo patrimonio, vuol dire fare un cambio di prospettiva nei confronti di chi non può pagare,rendendolo indipendente. Inoltre c’è una raccomandazione europea che dice che in genere i soggetti salvati dal dissesto economico sono quelli che poi sono stati in grado di ripartire in maniera migliore,rimettendo così in circolo l’economia. Da questa raccomandazione è nata la”ratio” di questa norma ma anche della riforma”RORDORF”, che abrogherà la vigente Legge Fallimentare.
Come e dove funziona a Prato lo Sportello ma soprattutto chi vi può accedere?
Lo sportello è aperto in ogni Comune del territorio. A Prato è all’Ufficio imprese in via Giotto e vi si accede solo su appuntamento il venerdì, quando la chiusura al pubblico ne garantisce la necessaria riservatezza. Nelle settimane passate c’è stata la prima omologa del Tribunale. Ad oggi le pratiche sono una trentina. Il servizio dello sportello è gratuito e ricordo che possono accedere tutti i soggetti non fallibili per legge, i privati, le piccole imprese, i professionisti, i piccoli commercianti, anche le associazioni senza scopo di lucro. In sostanza chi non può fallire ma può invece indebitarsi.
Foto: Maria Lucetta Russotto