La globalizzazione, fra le tante cose belle ma anche fra le tantissime brutte, ci ha prodotto questa sensazione di distanza da una qualche “stanza del bottoni”. Certo il nostro governo è debole, prima di tutto culturalmente e moralmente, ma è indubbio che incolpare il pessimo Berlusconi della gravità della situazione è quantomeno improprio. E rischia di creare una falsa aspettativa sul futuro. Eh!!!..se bastasse far fuori lui e le sue escort per rimettere a posto il paese!!! Ed invece occorre molto di più. Occorre lo scatto collettivo di un paese. Occorrono le forze sane e dinamiche che ancora ci sono. Ed occorre una politica, almeno a livello europeo, che abbia un po’ meno apprensione per la difesa dei patrimoni economici ed invece una maggiore attenzione al patrimonio umano che si sta depauperando. Perché questo sta succedendo. L’Europa dei ricchi, ma diciamolo anche della classe media, ha paura di perdere una parte, anche se piccola, della propria ricchezza accumulata. Poi questa paura viene fatta artatamente condividere con i detentori delle briciole. Si sa. Sono tanti e fanno consenso. Per cui la difesa del Risparmio è l’asse portante della nostra politica europea. E così la famiglia con il pensionato a capo, che vanta un risparmio di 30 mila euro, condivide con il plurimiliardario la volontà di non intaccare il Risparmio. Non importa se così facendo l’economia europea ristagna e un patrimonio vivo, raggiante, culturalmente innovativo di giovani se ne sta lì bello e buono, passando da un lavoro precario alla disoccupazione, a deperire. A pensare che il futuro non ci sarà per nessuno. O solo per pochi. E che per il resto anche il solo programma di una famiglia, di un figlio e di una vacanza ad Agosto diventa un miraggio irrealizzabile. Questo è il vero scandalo perpetrato sulle spalle dei giovani!! Altro che pensioni che non ci saranno per nessuno. A me preoccupa meno ciò che succederà alle pensioni dei giovani. A me preoccupa, e molto, come questi giovani passeranno il proprio tempo di lavoro e come, in questo, riusciranno a trovare un senso economico, culturale e sociale al proprio progetto di vita. Ce ne stiamo rendendo conto che si sta producendo una massa di “senza speranza”?? Che stiamo distruggendo la voglia di futuro in chi, per anagrafe, è costretto invece ad averne?? E allora? Che fare??
Semplice. Una generazione ha creato un debito. Ci saranno delle responsabilità diverse fra chi ha governato, chi ha evaso, chi e andato in pensione dopo 15 anni di lavoro e così via. Ma in questo momento non sono ammessi troppe analisi fini. Queste le faranno gli storici economici. Ebbene la generazione che ha creato il debito contribuisca con la propria ricchezza accumulata a depotenziare il problema e a lasciare così maggiore spazio alla crescita e alla ripresa di una prospettiva per il futuro dei giovani. Ed ognuno paghi, Certo in maniera progressiva per quanta ricchezza ognuno avrà accumulato. Ma che non ci siano “esoneri. Tutti dovranno contribuire. Questo è il solo modo moralmente ed economicamente sano per rimettere in sesto il paese e per far riprendere in mano, ad una generazione che ha fallito, il senso di una responsabilità in questo momento eccessivamente affievolita.
Una patrimoniale per tutti, nessuno escluso, è quindi prima che un fatto economico un atto di moralità pubblica che dobbiamo alla nostra gioventù. Perché si senta davvero al centro dell’attenzione, Perché riprenda in mano la costruzione del proprio futuro. Se non ora..quando????
Mauro Grassi