Firenze – Un’operazione condotta dalla polizia è scattata stamane in tutta Italia, e ha avuto come oggetto la criminalità giovanile. In Toscana, l’operazione ha toccato le province di Firenze, Arezzo, Livorno, Lucca, Pisa e Prato. I reati contestati riguardano il ritrovamento di armi, droga e refurtiva. A mettere in evidenza numeri e logiche criminali è il presidente della Fondazione Caponnetto Salvatore Calleri, da tempo impegnato a sottolineare da un lato la cresciuta pericolosità della criminalità giovanile, dall’altro a spiegare che la sfida riguarda non solo l’approccio muscolare ma anche quello sociale ed educativo. In ogni caso, si tratta di una delle criticità più vitali che il mondo occidentale, non solo l’Italia, sta affrontando.
“L’operazione di oggi della Polizia di Stato ad alto impatto in tutta Italia, che ha interessato oltre mille agenti, ha evidenziato numeri importanti – ricorda Calleri – eccone la lista, per mettere in evidenza anche graficamente i dati del problema:
13000 giovani controllati di cui 3000 minorenni.
142 giovani denunciati in stato di libertà di cui 29 minorenni.
73 giovani arrestati di cui 13 minorenni.
150 immobili ispezionati tra cui 2 scuole e 23 centri per minori non accompagnati.
8 pistole sequestrate di cui 2 finte oltre ad altre armi tra 1 fucile a canne mozze
2 chili di cocaina, 10 di cannabinoidi, oltre a sostanze stupefacenti e psicotrope utilizzabili per produrre circa 350 dosi tra eroina, shaboo, ecstasy e anfetamine.
600 profili social individuati inneggianti all’odio, alla violenza ed all’uso di armi.
50000 euro in contanti”.
Sono numeri che, “snocciolati uno dopo l’altro, fanno impressione, nel senso che danno almeno un’idea approssimativa di ciò di cui si sta parlando. La Fondazione Antonino Caponnetto ritiene da tempo che la questione in particolare delle gang giovanili ed in generale della criminalità giovanile non sia in alcun modo da sottovalutare. Bisogna intervenire in modo radicale sulla questione delle dipendenze, della formazione educativa, della prevenzione e della giusta punizione”.
Ma anche sulla normativa rispetto alle armi, dice Calleri: “Bisogna inoltre inasprire la normativa sul possesso delle armi da taglio e delle armi da fuoco. Non è facile ma necessario. In caso contrario le forme criminali giovanili di oggi saranno le forme criminali narcomafiose di domani”.