Cresce il turismo a Pitigliano grazie alle Vie Cave etrusche

Pitigliano – Il prossimo passo sarà aprire un collegamento con Sovana e la sua area archeologica. A quel punto il Tour delle vie Cave di Pitigliano, una delle più straordinarie immersioni nella vita civile degli etruschi, sarà completo.

Museo all’aperto, passeggiata naturalistica, visita dall’interno di opere gigantesche frutto di un’ingegneria fra le più avanzate nel mondo antico, il Tour è il modello perfezionato del trekking culturale che è sempre più richiesto dai turisti di tutto il mondo: “Trekking è la parola chiave del progetto che realizza fino in fondo le idee di Alberto Manzi, che è stato sindaco di Pitigliano”, dice Irene Lauretti, assessore alla Cultura e al Turismo della giunta guidata dal sindaco Giovanni Gentili. Manzi è rimasto nella storia sociale italiana come il maestro di “Non è mai troppo tardi”, la trasmissione della Rai degli inizi che contribuì ad affrontare il problema dell’analfabetismo.

Ufficialmente il percorso delle vie Cave è stato aperto il 30 giugno dell’anno appena concluso realizzando un progetto finanziato con i fondi regionali dei Gal all’interno delle le Strategie integrate di sviluppo locale della Regione Toscana. Si trattava di creare un collegamento fra le strade scavate nel tufo dagli etruschi.

Sono cinque le vie Cave che si visitano lungo due grandi anelli collegati fra loro per un totale di 9,87 chilometri con una durata stimata di circa tre ore di cammino (Cava dell’Annunziata, Cava di San Giuseppe, Cava dei Fratenuti, Cava Madonna delle Grazie, Cava di Poggio Cani).

Una sesta cava detta “del Gradone”  si visita all’interno del Museo Archeologico all’aperto Alberto Manzi. “Ci sono voluti alcuni lavori per ripristinare alcuni tratti del percorso come il Cammino dei Londini e per mettere in sicurezza le vie più danneggiate”, spiega Alessio Celata, assessore alla  viabilità, alla Polizia municipale e alla Protezione civile.

Celata interviene personalmente per garantire un’attenta e costante manutenzione del percorso la cui ubicazione nei boschi, ai piedi delle colline è minacciata costantemente dal maltempo. Segno anche di quanto la giunta di giovani eletta nelle comunali del 2017 intenda puntare sul turismo qualificato e attento alla nuova domanda verso la natura e la cultura che lo  caratterizza.

Al fascino del tufo scavato che si innalza fino a più di 20 metri di altezza dal fondo di camminamento modellato dai secoli di carri e animali, si aggiungono reperti archeologici di grande interesse: le edicole che ospitavano immagini sacre, grotte e anfratti carichi di suggestione e, soprattutto le necropoli riportate alla luce e raggiungibili attraverso facili deviazioni.

Le vie cave sono state per secoli strade di comunicazione in un territorio ricco di canyon, anfratti, vie d’acqua e, tuttavia, una linea di interpretazione da parte degli studiosi vede nel reticolo di percorsi scavati nella roccia, una sorta di itinerario sacro e iniziatico che portava al tempio di Vertumno, il padre degli dei etruschi, santuario comune a tutta la nazione di cui non è mai stata definitivamente scoperta l’ubicazione, ma che non dovrebbe essere stato lontano da Pitigliano.

Il tour delle Vie Cave si pone ora come secondo polo di attrazione della cittadina che conta circa 3.800 abitanti. L’altro è sempre stato il quartiere ebraico con una delle più interessanti sinagoghe italiane costruita nel 1598. Pitigliano fin dal secolo XV ha ospitato una comunità ebraica composta da coloro che venivano espulsi dallo Stato della Chiesa e per questo era chiamata “la piccola Gerusalemme”.

Foto: Alessio Celata e Irene Lauretti

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