La Chiesa è molto “contrariata” sulle cremazioni. La dura affermazione è del vescovo Alceste Catella, presidente della Commissione episcopale per la liturgia della Cei. Per il presule, dietro l'aumento del numero delle cremazioni, “c'è anche il grande sforzo pubblicitario delle agenzie che gestiscono queste pratiche, rappresentate in gran parte dalla Socrem. Le campagne pubblicitarie hanno influito molto e l'esito è questo. La Chiesa accetta la cremazione, se non è decisa in odio alla fede, cioè per negare la risurrezione dei corpi, ma non la incoraggia”. Riconfermata quindi l’apertura della Chiesa alla cremazione, avvenuta con il Concilio Vaticano II, ma sempre con moderazione. Riconoscere prima di tutto la risurrezione dei morti e non la risurrezione delle entrate delle società di cremazione, operanti dal 1800, e che oggi hanno il loro vero e proprio boom economico. Per questo motivo anche il nuovo Rituale delle Esequie, presentato in questi giorni dalla Cei, e che presto entrerà in vigore per tutte le chiese italiane, prevede una preghiera nel luogo della cremazione, una su l'urna e una alla sua deposizione nel cimitero. Nessun rituale è previsto per la dispersione al vento o per la conservazione in casa delle ceneri, assolutamente proibite dalla Chiesa.
4 Marzo 2012
Cremazione, dura presa di posizione della Cei
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