Un’occasione da non perdere per gli amanti dell’arte e della storia. Palazzo Spalletti Trivelli di via Emilia San Pietro 4, sede del Credem, rimarrà aperto sabato 5 ottobre dalle ore 9 alle ore 19. I visitatori saranno organizzati in gruppi di circa 30 persone, e potranno apprezzare la storia e le molte opere artistiche contenute nel palazzo grazie al commento artistico a cura di Franco Bonvicini, Antonio Brighi, Aurora Marzi, Filippo Silvestro e Alessandra Tellurio.
Per gli amanti dell’arte antica sarà di particolare interesse vedere il nuovo dipinto inedito “Le tentazioni di Sant’Antonio”, un’opera preziosa di Jacob van Swanenburg dipinta intorno al 1617 il cui soggetto deriva dalla rarissima acquaforte di Jacques Callot, incisa a Firenze per conto dei Medici. Jacob van Swanenburg è un pittore olandese attivo in Italia per molti anni a Venezia, Roma e Napoli. La sua pittura riporta nel mondo affascinante degli stregozzi e dei caramogi tanto care a Bosch e Bruegel. Il fascino e la complessità di questo artista hanno invogliato gli esperti di Credem a dedicare un apposito saggio a questa opera d’arte che arricchisce la collezione della Credem e la cultura cittadina.
Palazzo Spalletti Trivelli è un antico edificio posto nel centro di Reggio Emilia che conserva nel piano interrato un complesso di rovine romane dell’antica Regium Lepidi, databili dal I sec. al VI sec. d.C.. Le sale del palazzo sono caratterizzate dalla presenza di grandi dipinti a trompe-l’oeil con fastosi tendaggi, grandi vasi oltre alle sovrapporte allegoriche dedicate alla musica, all’astronomia, alla letteratura, all’agricoltura, ed alla caccia. La grande sala delle feste, alta dieci metri, evidenzia lo stretto rapporto delle decorazioni a trompe-l’oeil con la tradizione della scenografia teatrale, così importante in tutta la regione, per la presenza di numerosi antichi teatri.
http://youtu.be/uPVavzohBm4
L’edificio ospita anche due collezioni artistiche: la prima è un rarissimo gruppo di opere d’arte orientale, con oggetti originari della Cina, Mongolia, Tibet, Thailandia, Khmer, Burma, Giappone, e Gandhara in terrecotta, ceramica, porcellana, cloisonnè, bronzo dorato, databili dal 2000 a.C. al sec. XIX.
La seconda è una collezione di pittura emiliana del ‘500/’600/’700 con opere di Francesco Francia, Lorenzo Costa, Dionisio Calvaert, Guido Reni, Francesco Barbieri d. il Guercino, Camillo Procaccini, Alessandro Tiarini, Francesco Albani, Carlo Francesco Nuvolone, Giovanni Lanfranco, Luca da Reggio, Leonello Spada, Giovanni Sementi, Simone Cantarini d. il Pesarese, Giuseppe Maria Crespi d. lo Spagnuolo, Marcantonio Franceschini, Giovan Gioseffo Dal Sole, Ippolito Scarsella d. lo Scarsellino, Giovan Antonio Burrini, Francesco Stringa, Lorenzo Pasinelli, Felice Boselli, Giovanni Crivelli d. il Crivellino, Francesco Simonini, Ercole Graziani, Donato Creti, Girolamo Donnini, Francesco Monti, Cristoforo Munari e altri artisti.