La Regione Toscana sta lavorando da tempo alla creazione di un'Agenzia regionale per il lavoro, come snodo toscano del sistema nazionale e nuovo strumento di governo dei servizi per l'impiego in vista del superamento delle Province. Ed oggi ha approvato un documento, illustrato dall'assessore alle Attività produttive, lavoro e credito Gianfranco Simoncini, preliminare alla proposta di legge che effettuerà la riforma. La proposta di legge che la Giunta presenterà al Consiglio riguarderà sia il tema della formazione sia quello del lavoro perchè – ha spiegato Simoncini, che fino all'utimo rimpasto della Giunta rivestiva incarico politico anche per la formazione – i Centri per l'impiego, quali strutture periferiche della nuova Agenzia regionale, potrebbero svolgere anche un ruolo nell'attività di formazione, ad oggi svolta dalle Province. In particolare i centri per l'impiego potrebbero registrare il fabbisogno formativo del territorio e su questa base contribuire alla determinazione delle scelte programmatiche della Regione nei singoli territori.
Una volta a regime, l'Agenzia dovrà svolgere le funzioni e i compiti in materia di collocamento, servizi per l'impiego e politiche attive del lavoro. L'agenzia regionale avrà natura giuridica di ente di diritto pubblico, dipendente dalla Regione, con autonomia organizzativa, amministrativa e contabile, sotto la vigilanza e l'indirizzo della Giunta regionale.
L'agenzia nazionale per il lavoro con agenzie regionali che coordinino i Centri per l'impiego, un Centro di formazione regionale tematico, composto da soggetti della formazione, imprese e poli di innovazione, sono alcuni dei contributi presentati da Simoncini, a metà gennaio, al Jobs Act di Renzi il quale già parlava di un'Agenzia unica federale di coordinamento e indirizzo dei Centri per l’impiego, della formazione e dell’erogazione degli ammortizzatori sociali.
Al fine di migliorare la qualità del servizio e rendere pià facile la vita dei cittadini, l'ipotesi approvata dalla Giunta regionale prevede di attribuire alla nuova Agenzia regionale, e quindi ai Centri per l'impiego, la gestione degli strumenti di politica passiva, vale a dire gli interventi per la ricollocazione e il sostegno al reddito di coloro che hanno perduto il lavoro.
"L'ipotesi di costituire un'agenzia regionale per il lavoro – ha spiegato Simoncini – rappresenta una soluzione organizzativa, sia in vista della revisione della governance dei servizi per l'impiego, a livello nazionale, sia per superare le disomogeneità nella gestione dei servizi, che esistono a livello territoriale, sia infine in vista di una diversa attribuzione delle competenze delle Province".
"Una volta definito il nuovo assetto istituzionale delle Province – ha proseguito Simoncini – all'agenzia potranno essere attribuiti i servizi di collocamento, incontro fra domanda e offerta di lavoro, la gestione delle politiche attive, gli interventi
di prevenzione della disoccupazione, l'orientamento e l'obbligo formativo. In quest'ultimo nuovo assetto, i centri per l'impiego
diventerebbero strutture periferiche dell'agenzia regionale, secondo un'articolazione che terra' conto dei sistemi economici locali, con compiti di gestione e di erogazione dei servizi ai cittadini".
"I centri per l'impiego si sono rivelati in questi anni – ha ricorda l'assessore Simoncini – uno strumento importante
per fronteggiare la crisi economica in atto. Basti pensare che da luglio 2009 ad oggi si sono presentati agli sportelli circa 80 mila lavoratori ai quali sono state erogate 550 mila azioni di politica attiva. Ogni anno inoltre, i Centri per l'impiego offrono informazioni e orientamento a circa 800 mila persone. E' per questo che si rende necessario potenziare e razionalizzare il servizio, rendendo più coordinato il sistema regionale e più efficaci ed omogenei gli interventi sul territorio".