Firenze – Se il contatto con il ministro Boccia sarà oggi o domani o fra qualche giorno, per prendere nota delle esigenze delle Regioni, attendendo il Dpcm e nella contingenza attuale di nuovo slancio del coronavirus, intanto il presidente regionale Eugenio Giani annuncia due importanti provvedimenti.
“Al di là degli interventi del governo, oggi varerò due interventi significativi – dice il presidente a margine della presentazione dell’evento Motumundi avvenuta oggi in palazzo Strozzi-Sacrati – in primo luogo, abbiamo concluso quello che è un protocollo d’intesa concordato che noi invieremo alle strutture che gestiscono le Rsa, perché tutto deve essere fatto attraverso un’intesa. Il nostro intento è quello ormai di limitare il contatto fisico fra gli utenti delle Rsa e i loro parenti, poiché è evidente che va nell’interesse delle parti. Il contagio che può venire dall’esterno a un paziente di Rsa, poi diventa una catena di contagi che minano tutto il sistema. Accanto a questo, è necessaria tutta una serie di indicazioni per poter rendere comunque il rapporto, da remoto, diretto fra l’utente e i parenti. Questo per avere un tavolo di lavoro nel quale monitorare costantemente la situazione con i rappresentati delle Rsa, un sistema insomma che consenta di superare quelli che possono essere i disagi di una situazione che nelle Rsa si presenta come un nodo delicato che ci impone un rigore nei provvedimenti da subito”. L’ordinanza circa le Rsa entreranno in vigore quando sarà possibile “avere le sottoscrizioni delle organizzazioni che devono condividerla. In questo caso, è un provvedimento che prende atto di disposizioni che sono condivise dalle rappresentanze di categoria delle Rsa. Stamani ho inviato il testo della proposta di ordinanza che è nelle nostre intenzioni, se viene condivisa, nell’arco di un paio di giorni diventa efficace”.
Per quanto riguarda la secondoa ordinanza, “sarà quella che mi propongo di attivare per arrivare all’obiettivo di 17mila 500 tamponi, naturalmente con screening rapido nelle due modalità (per ora quella che consente la verifica attraverso l’apparecchiatura meccanica e in futuro quella che darà la risposta direttamente dal colore, nel momento in cui è certificato dal ministero), screening rapidi per potere arrivare, da qui a una settimana, alla cifra indicata. Rispetto ai 3mila, 4mila che si facevano fra marzo e aprile, si rende naturalmente il fenomeno leggibile e tracciabile in modo ben diverso. Ritegno che la tracciabilità sia un elemento fondamentale per poi prendere i provvedimenti più opportuni. Gi altri provvedimenti che avevo previsto, a questo punto dovranno aspettare il Dpcm. E’ infatti evidente che, dal momento che si parla di realtà sportive e di associazione da gestire, di impegno delle persone rispetto ai correnti dispositivi di sicurezza, rispetto alla movida o alle aperture dei negozi, è inutile fare ordinanze se fra due-tre giorni arriva il decreto. Aspetterò quindi il provvedimento nazionale”.
Per quanto riguarda la possibilità che sarà prevista per i governatori, di “irrigidire” le norme nazionali, Giani risponde: “Non sarò il presidente di Regione che per protagonismo cerca sempre e comunque di fare l’ordinanza in più. Preferirei farne una in meno, affidandomi a un livello di intervento che ormai è giusto che veda il governo protagonista, perché non siamo più a marzo-aprile, quando oltre gli Appennini vi era un quadro e al di qua degli Appennini il numero dei contagi e dei decessi appariva in modo diverso. Oggi, lo vediamo : le regioni a rischio sono al Nord come al Sud, quindi è giusto che vi sia un livello di coordinamento ma soprattutto di indicazioni di comportamenti e norme che sia proprio del governo, mentre i presidenti di Regione possono modificare solo in casi ben giustificati e ben chiari”.