Covid e anziani, Silli (Cambiamo!): “Persone fragili da tutelare”

Prato – Il Covid nonostante le drastiche misure prese dal Governo del premier Conte, manifesta ancora tutta la sua pericolosità. È vero che oggi la curva  dei contagi vira verso il basso, 22.253 contro i 29.907 di ieri, ma questo dato è condizionato da quasi 50mila tamponi in meno. Inoltre appare chiaro che tutto ciò che si muove intorno ad esso, dai lockdown, ai Dpcm, alle esternazioni dei politici scateni polemiche e contestazioni.

È il caso di un tweet domenicale di Giovanni Toti fondatore del partito Cambiamo! e da poco rieletto presidente della Regione Liguria, sulla supposta non indispensabilità degli anziani.

Chiediamo all’onorevole Giorgio Silli, pratese e segretario regionale toscano del partito il suo parere.

Lo giudico un errore di chi fisicamente ha estratto il tweet tagliando il post Facebook, che è sacrosanto.

Nello specifico la frase, “Si tratta di persone che sono per fortuna per lo più in pensione, non sono indispensabili allo sforzo produttivo del Paese ma essendo più fragili vanno tutelate in ogni modo”, seppur fraintesa resta pur sempre grave, al punto che Toti ha poi spiegato meglio il suo pensiero in un successivo tweet. Secondo lei può bastare?

Che cosa c’è di grave se parliamo di attività produttiva? Secondo lei, in caso di lockdown è preferibile che stia a casa chi lavora oppure chi è  già in pensione e rischia seriamente la vita con il Covid ? Di certo il tweet tagliato in quel modo è un abominio ma il succo rimane.

A causa della diffusione incontrollata del virus gli italiani vivono momenti difficili e si teme anche per la tenuta sociale del Paese. I Dpcm del premier Conte si susseguono a distanza ravvicinata. Pensa che chiudere bar, ristoranti palestre, cinema etc. sia la strada giusta per contenere il virus o si poteva fare diversamente?

Penso che un problema sanitario si è trasformato in problema economico; il problema economico si è  trasformato in problema sociale e adesso si sta trasformando in problema – serio – di ordine pubblico. Quando la disoccupazione salirà al 25 % le aggressioni saranno all’ordine del giorno. Penso che si sarebbe potuto preparare meglio questa seconda ondata e che le chiusure fatte  a caso non possano essere la soluzione.

Lei ritiene che sia giusto bloccare nuovamente il Paese?

Un paese già  in ginocchio economicamente e che non riesce ad essere competitivo con il resto dell’occidente? Ovviamente non sono d’accordo. Poi, altrettanto ovviamente, dipenderà dai numeri degli infetti.

Da pratese cosa si sente di dire ad Eugenio Giani neo eletto presidente della regione Toscana per il futuro di Prato?

Che non può avere la botte piena e la moglie ubriaca; da una parte liscia il pelo agli atei e anticlericali facendo finta di dimenticare che la regione Toscana distribuisce la pillola abortiva come noccioline e dall’altra va a far finta di pregare al santuario di Montenero. Questa presa per i fondelli non può durare in eterno. Neppure durante questo pontificato.

 

In foto Giorgio Silli

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