Firenze – Dapprincipio furono farina e lievito, oltre naturalmente ad alcol, amuchina e guanti in lattice. Ora, con il nuovo lockdown autunnale, ad essere diventati merce rara sono i computer portatili. Basta entrare in questi giorni in una delle più popolari catene di rivendita per rendersene conto. Lì dove una volta ci si aggirava fra i banconi assediati da computer di tutte le fasce, marchi e prezzi, adesso c’è praticamente il vuoto. Qualche prodotto qua e là a largheggiare su banconi desolati. Provate a cercare un computer portatile di fascia media e la risposta sarà sempre la solita: si gratta ormai il fondo del barile. D’altra parte, smartworking e lezioni a distanza hanno obbligato tanti a dotarsi degli strumenti necessari a lavoro e studio da casa.
Da Mediaworld a Euronics, da Trony ad Expert, la musica non cambia. Ed è una bruttissima musica. Almeno per chi di un computer ha urgente bisogno. E pensare che prima del lockdown certi prodotti li tiravano dietro. Sui volantini occhieggiavano settimanalmente le offerte più disparate. Processori, schede grafiche, ram, memorie. Schermi tradizionali e schermi mignon. Un’abbondanza senza fine.
E ora? Almeno per il momento, tutto finito. E il problema non è il magazzino dei singoli rivenditori. “Sono i distributori a rifornire ormai con il contagocce” allargano le braccia sconsolati i commessi delle grandi marchi di rivendita. Il fatto è che da qualche tempo si fa fatica a stare dietro alle richieste che superano quel che offre il mercato.
Ma cambierà presto? “E chi lo sa…” rispondono nei negozi. “Qualcosa – dice un commesso di Mediaworld, a Figline – dovrebbe arrivare. Speriamo per dicembre”.
Da Trony di via Erbosa, a Firenze, uno degli addetti alla vendita assicura: “Se in questo momento mi arrivassero dieci computer li venderei all’istante”.
Ma dieci sarebbe già un lusso. Gli arrivi si contano sulle dita di una mano. Sui banconi la penuria si saggia subito ad occhio. Sono rimasti i notebook più cari, quelli per intendersi da mille euro in su, oppure i piccoli che, seppur comodi da infilare in borsa e portare ovunque non hanno certo le caratteristiche di un medio computer.
Se si chiede qualcosa di più potente il fondo del barile lascia poco spazio alla soddisfazione. Qualcosa di più, ma a un prezzo abbordabile? Da Euronics, a Gavinana, il commesso dice quasi sottovoce: “Me ne rimangono due… Ma si affretti perché domani quasi sicuramente non li troverà”.
Che fare dunque? Spendere un occhio della testa o andar via con un aggeggio assolutamente insoddisfacente sotto il braccio? Oppure attendere sperando che le cose cambino in fretta? Dipende ovviamente dalle urgenze e dall’utilizzo che del portatile ciascuno deve fare. Per il momento una cosa appare chiara:.per i computer sarà di certo un Black Friday molto molto black.