Firenze – Emergenza covid, la pandemia tocca qualsiasi spazio cittadino, senza risparmiare nessuno. Particolare preoccupazione ha sollevato la notizia, circolata da qualche giorno, di positività riscontrate all’Albergo Popolare, lo storico punto di accoglienza dell’amministrazione cittadina. Due casi, secondo quanto conferma l’assessore al welfare e all’educazione Sara Funaro, riscontrati in due giorni diversi, che sono già stati accolti negli alberghi sanitari fiorentini. La preoccupazione principale espressa da operatori e ospiti era che le condizioni di affollamento della struttura e la promiscuità di certe aree, come in parte i servizi igienici, potessero dare il via a quella che potrebbe trasformarsi in una “bolla”. Ma la questione ad ora appare sotto controllo.
“Non c’è ad oggi motivo di preoccupazioni particolari al netto di quelle purtroppo sempre in corso quando si tratta di pandemia – spiega l’assessore Funaro – intanto i nuovi utenti, prima di essere accolti, vengono sottoposti a un test rapido. Nel caso che un utente risulti positivo, i contatti vengono isolati in uno spazio della struttura riservato appositamente a positivi in procinto di essere spostati agli alberghi sanitari, a coloro che sono in attesa di tampone molecolare di conferma, e ai contatti diretti dei positivi. Se un utente risulta negativo al tampone molecolare, viene reimmesso nella struttura”. L’Albergo Popolare è dunque in grado di mettere in isolamento coloro che, o per contatto o per positività ai test o in attesa di ulteriori test potrebbero, a scanso di verifica, rivelarsi contagiosi.
Per quanto riguarda gli operatori, “si seguono le regole generali delle strutture – conclude Funaro – sottoponendoli a test qualora risultasse che siano entrati in contatto con positivi o abbiano situazioni capaci di generare ragionevoli dubbi”. Inoltre, qualora la situazione dovesse peggiorare, non si escludono screening su larga scala dell’utenza e degli operatori. Ma ad oggi niente sembrerebbe far pensare a particolari criticità. Naturalmente è impensabile che ci siano “zone franche” dal virus, come commenta l’assessore, ma le precauzioni messe in atto dovrebbero rendere efficace sia l’emersione di eventuali casi, sia l’isolamento immediato per interrompere sul nascere la “catena”.
Foto: Luca Grillandini