Covid-19: positivi in Rsa presi in carico dal sistema sanitario

Firenze – Due importanti ordinanze sono state firmate oggi dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, che hanno posto l’accento sui provvedimenti per contrastare la pandemia sul piano delle Rsa e degli alberghi sanitari, vale a dire quelle strutture in cui i positivi al tampone, a casa in quarantena, si possono trasferire assicurando così un isolamento più assoluto e maggiore sicurezza a chi sta loro intorno, oltre a un’assistenza medica più stringente per quanto li riguarda.

“Oggi ho firmato due importanti ordinanze che ancora una volta mettono il territorio al centro della battaglia contro il Covid-19 e la sua diffusione – è il messaggio del presidente, divulgato con un intervento video – la prima riguarda gli alberghi sanitari. In Toscana abbiamo 3500 persone positive a casa in quarantena. Continuiamo a considerare l’albergo sanitario un tipo di cura intermedio più adeguato del domicilio, grazie al monitoraggio costante e alla visita quotidiana di un infermiere e di un medico assicurata in queste strutture”.

Da sottolineare, dice Rossi, anche la maggior capacità di mantenere l’isolamento offerta da queste strutture. “Con la nuova ordinanza invitiamo chi è in isolamento nel proprio domicilio ad accettare l’offerta alberghiera delle Unità speciali di continuità assistenziale (Usca), nel rispetto di sé e degli altri”. La rinuncia, da parte dell’utente, dovrà essere dichiarata.

La seconda ordinanza riguarda le residenze per anziani e disabili. “Dopo lo screening già in corso – spiega Rossi –  assumiamo una responsabilità forte, la decisione di prendere in carico come Sistema sanitario regionale tutti quei casi positivi al Covid presenti in queste strutture. Insieme ai test sierologici, abbiamo deciso anche di seguire la strada parallela dello screening su tutte le strutture, dalle Rsa alle strutture per disabili, alle residenze sociali di tutta la regione. Caso per caso, se emergeranno casi positivi lo prenderemo in carico come sanità regionale, procedendo al trasferimento alle cure intermedie o se necessario ospedaliere. In alternativa sposteremo gli ospiti con diagnosi negativa, trasformando la residenza in struttura interamente Covid, integrando il personale medico-sanitario e la strumentazione necessaria all’assistenza dei malati.+ In Toscana abbiamo 322 case per anziani, disabili, Rsa e altre strutture sociosanitarie, solo 42 sono  a gestione regionale.

Dobbiamo stabilire una forte correlazione con i gestori di queste strutture, perché appena un caso si manifesta, questo venga isolato, si possa fare lo screening in tutta  la struttura e poi separare chi risulta positivo da chi risulta negativo. Prevedendo dunque strutture diverse dove queste persone possano essere alloggiate o, se dovessero essere alloggiate nella stessa struttura, questo renderlo possibile solo a condizione che la separazione sia forte e non consenta nessuna commistione”.

Il fatto che le aziende regionali si facciano carico dei casi positivi presenti dentro le Rsa, “è senz’altro un salto di qualità, in termini di assistenza, a questa parte delle prsone che sono più fragili, gli anziani. Il fatto che si proponga a tutti la possibilità dell’albergo sanitario che consente maggiore qualità nel monitoraggio dello stato di salute e nell’isolamento della persona, è un altro salto di qualità che vogliamo fare nell’assistenza sul territorio”.

“Non è il momento di correre troppo precipitosamente in avanti – conclude Rossi – bisogna continuare a stare in casa”, magari sapendo che arriveranno al più resto le mascherine, “che è nostra intenzione continuare ad erogarle, ed erogarle gratuitamente”.

 

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