Prato – Mentre in Lombardia e Veneto il contagio di Covid-19 aumenta, l’allerta a Prato e in tutta la Toscana è altissima. Il direttore del dipartimento di prevenzione dell’Azienda sanitaria Renzo Berti parla di 161 nuclei familiari al rientro dalla Cina che sono monitorati nella zona Toscana centrale, concentrati in particolare a Prato e seguiti dall’Asl. Il primo notiziario dell’Ausl Toscana Centro è in aggiornamento costante sulle azioni messe in campo dall’azienda sanitaria per la gestione dell’emergenza Covid-19.
Le misure adottate fino ad ora hanno permesso di avviare una sorveglianza attiva da parte del Dipartimento di Prevenzione per monitorare le condizioni cliniche di quei soggetti rientrati da meno di 14 giorni da una delle aree della Cina interessate dall’epidemia.
Ad oggi diversi nuclei familiari residenti nei territori dell’Ausl Toscana Centro hanno già superato il periodo dei 14 giorni di isolamento volontario. Sono 161 quelli che restano ancora in sorveglianza attiva. Nello specifico, i dati territoriali di sorvglianza attiva al 22 febbraio 2020 sono: a Firenze, 9 nuclei famigliari in sorveglianza attiva; a Prato, 141; a Pistoia, 1; a Empoli, 10.
L’attenzione in Toscana cresce, alla pari con i passi che sono stati compiuti dal governo locale: dalla richiesta di attenzione rivolta ai primi di febbraio dal sindaco di Prato Matteo Biffoni con una lettera al ministro della Salute Speranza e a quello degli Esteri Di Maio, per via dei 2500 rimpatrii di cinesi da Wenzhou, alla attivazione di un numero unico aziendale 800.556060 attivo dalle ore 8 alle ore 20 e dalle 20 alle 8 con casella di segreteria, con traduzione in lingua cinese, messo a disposizione dalla Regione Toscana; all’ambulatorio all’Osmannoro, diventato ora “Punto Lilla” e dunque presidio sanitario ma non di accoglienza dei soggetti a rischio; all’introduzione poche ore fa della quarantena obbligatoria per chi ritorna dalla Cina con la nuova ordinanza firmata dal ministro della Salute, oppure rientra dalle aree a rischio individuate dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), e quindi specie dalla Cina.
A proposito di quest’ultimo punto, le tre Aziende sanitarie della Toscana hanno istituito, come prescritto dall’ordinanza emanata ieri dal presidente Enrico Rossi con le nuove misure contro la diffusione del Covid-19, un numero unico aziendale, attivo dalle 8 alle 20 con operatore e interprete cinese, e dalle 20 alle 8 con segreteria telefonica. Al numero in questione sono tenuti a comunicare i propri dati personali sia chi ha avuto contatti stretti con casi confermati di Covid-19, che chi negli ultimi 14 giorni ha fatto ingresso in Italia dopo aver soggiornato nelle aree della Cina interessate dall’epidemia, come rende noto la Regione.
Il numero unico attivato è 055 5454777 per l’Asl Toscana centro (con riferimento all’area Firenze, Prato, Pistoia, Empoli); 050 954444 per l’Asl Toscana nord ovest (area Pisa, Livorno, Lucca, Massa Carrara, Viareggio); 800 579579 per l’Asl Toscana sud est (Arezzo, Grosseto, Siena). Altra iniziativa, ultima ma non per importanza, l’iniziativa di un quotidiano nazionale con l’edizione di oggi sabato 22 febbraio di una locandina informativa sul Coranavirus anche in lingua cinese.
Di poche ore fa la dichiarazione del sindaco di Prato Biffoni, che sul rischio di contagio nella città laniera dice: “Come già nelle scorse settimane e ancora di più dopo le notizie dei casi in Lomabardia e Veneto, poniamo massima attenzione per affrontare questa situazione di emergenza mondiale. Ieri abbiamo fatto il punto della situazione con gli assessori alla Pubblica istruzione, al Sociale e all’Immigrazione e i rispettivi uffici e anche con la protezione civile. Fino a questo momento a Prato la situazione non è cambiata e fino ad oggi abbiamo avuto 3 casi sospetti che fortunatamente sono risultati negativi al test.
Voglio rivolgere la mia personale e massima solidarietà alle comunità e ai sindaci dei Comuni dove in questo momento ci sono stati casi di contagio e, purtroppo, anche decessi. La massima collaborazione tra tutte le autorità preposte in supporto ai sindaci è fondamentale perché è necessario avere gli strumenti per prendere le decisioni necessarie in tempi celeri a tutela delle comunità. Ci affidiamo alla scienza e agli esperti e siamo a disposizione per mettere in atto immediatamente e in tempo reale tutti i provvedimenti che ci verranno indicati come utili e necessari”.
A sgomberare il campo dalle polemiche che hanno investito sia la presidenza della Regione Toscana accusata da Salvini di non adottare le misure preventive necessarie per mettere in sicurezza i cittadini e di qui il suo esposto contro Enrico Rossi, che il sindaco di Prato Matteo Biffoni criticato invece dall’opposizione pratese per essersi sottratto al previsto dibattito sul Covid-19 in Consiglio Comunale perchè era impegnato ad inaugurare un nuovo supermercato, è intervenuta oggi con un aggiornamento la Usl Toscana Centro con Renzo Berti, direttore Dipartimento Prevenzione Usl Toscana Centro e Massimo di Pietro, Direttore malattie infettive Ausl Toscana Centro. Presenti anche i consiglieri regionali Ilaria Bugetti, che ha commentato “tutte le iniziative compresa questa sono importanti perchè si muovono in difesa dei cittadini”, Nicola Ciolini e l’assessore Simone Mangani.
Per Renzo Berti è il tempo di adottare una serie di misure necessarie soprattutto preventive per limitare al massimo la diffusione del virus sul territorio pratese, fiorentino, pistoiese ed empolese attraverso un’unità di crisi condivisa con i vari Sindaci di questo comprensorio per non disperdere le energie e dare risposte ai cittadini che vanno in un’unica direzione.
E sui presunti ritardi della Regione Toscana che non si è attivata in tempo, Berti fa notare che “l’amministrazione regionale si è mossa seguendo le disposizioni del Ministro della Salute Roberto Speranza che ha dato indicazioni precise con una direttiva su cosa fare nei territori a rischio. E la novità come Ausl è la previsione di un isolamento domiciliare fiduciario di chi rientra dalle zone pericolose: le persone dovranno rivolgersi al numero verde e chiedere di essere monitorate dal personale medico adeguato. Diversa è invece la quarantena obbligatoria per coloro che hanno avuto un contatto stretto con una persona affetta da coronavirus, il cui mancato rispetto comporterà delle sanzioni. Nei casi di una blanda influenza si procederà al prelievo faringeo col tampone che verrà inviato a Careggi e solo se il risultato sarà positivo scatteranno le misure di isolamento attraverso la chiamata al 118 che prenderà in carico il malato per indirizzarlo nella struttura sanitaria di riferimento per esere sottoposto a terapia nel reparto di malattie infettive”.
Sull’accoglienza ospedaliera e numero dei posti letto attualmente disponibili, il virologo Massimo Di Pietro ha specificato che “allo stato attuale siamo pronti per far fronte all’emergenza virus con un adeguato numero di letti, ma che in caso di un numero importante di accessi ospedalieri è prevista una rete di supporto”.
Fondamentale in questa fase sembra essere, tirando le fila, la cosiddetta sorveglianza attiva ovvero la permanenza domiciliare fiduciaria per chi è stato nelle aree a rischio negli ultimi 14 giorni “con obbligo di segnalazione da parte del soggetto interessato alle autorità sanitarie locali”: In tempi brevi previsto anche del materiale informativo bilingue che verrà distribuito in città e in tutti i luoghi di pubblico interesse.