Courage: noi rispondiamo coi fatti

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Courage

Dovrebbe essere noto a chi sollecita risposte del Comune, soprattutto se siede in Parlamento o in Assemblea legislativa regionale, che una Amministrazione parla per atti, producendo fatti e tracciando una storia.

Atti e fatti del Comune di Reggio Emilia sul tema dei diritti, della lotta alle discriminazioni e contro l’omofobia testimoniano un impegno costante, continuativo e concreto in progetti e azioni che – sebbene non garantiscano sempre la visibilità mediatica che altri parrebbero avere adottato come bussola principale del loro agire – sono in campo tanto in questa consigliatura in città quanto in quelle passate, con i vari sindaci e le loro maggioranze che si sono succeduti alla guida di Reggio.

A chi ci chiede con politicismo alquanto strumentale di dire una parola sull’associazione Courage è bene dunque rispondere con la realtà, fattuale ma anche politica, che ha portato Reggio Emilia nel corso dei decenni ad essere uno degli avamposti più avanzati della difesa dei diritti civili. E ciò grazie all’incontro e al dialogo tra le principali culture politiche democratiche che hanno caratterizzato la storia politica e amministrativa della città.

L’Amministrazione comunale a Reggio è parte attiva e promotrice del tavolo interistituzionale contro l’omofobia. Sarebbe sufficiente scorrere le pagine di questi mesi per verificare come qui, e non altrove, siano stati trascritti i matrimoni gay contratti all’estero. O prestare un minimo di attenzione all’attività di Arcigay, con cui il Comune ha da tempo una convenzione per sviluppare un’attività culturale e di educazione che mira al contrasto della violenza di genere e di qualsiasi tipo di violenza, contro le discriminazioni e per una convivenza che sia costruita su basi di pari dignità. Questo per citare solo alcuni fra i tanti atti e fatti, per stare sul pezzo.

Non risulta altrettanta prontezza da parte dei parlamentari a 5 Stelle nel condannare gli insulti omofobi di Grillo a Vendola in piazza, né – men che meno – si segnalano interventi di Consiglieri regionali della Lega nord contro le discriminazioni.

I cittadini che sono toccati da forme odiose di ghettizzazione, le loro famiglie e i loro amici, chi vive davvero sulla propria pelle la ferita di non essere accettato – o peggio ancora di essere paragonato a un alcolizzato o a un soggetto affetto da dipendenze – sa  d’altronde distinguere molto bene prese di posizione estemporanee dal lavoro paziente, spesso nell’ombra, faticoso e mai concluso una volta per tutte per costruire una società di persone che laicamente si riconoscano portatrici di diritti e di eguali opportunità.

Un lavoro nel quale il Comune di Reggio Emilia è in prima linea oggi come dieci anni fa e che auspichiamo possa vedere sempre più persone coinvolte e attive, 365 giorni l’anno.

D’altronde, come diceva Harvey Milk: “Per noi non si tratta di obiettivi personali o di vittorie, stiamo cercando di cambiare la nostra vita”, come comunità, mi piace aggiungere.

 

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