Costa San Giorgio, Domenici: “Pretestuoso dare responsabilità all’ex giunta”

Firenze – Arriva la reazione dell’ex sindaco Leonardo Domenici e della giunta di allora, circa la polemica che riguarda il resort di Costa San Giorgio. “Il complesso immobiliare di Costa San Giorgio è stato venduto da CdP all’imprenditore argentino Lowestein nell’ottobre del 2015. Fino ad allora l’immobile era di proprietà pubblica. Non più del ministero della Difesa ma della Cassa depositi e prestiti. È quindi pretestuoso, oltreché fuorviante, assegnare responsabilità su questo intervento all’amministrazione Domenici. Il Comune di Firenze avrebbe avuto, e ha tuttora, la possibilità di regolare in modo più consono alle esigenze del quartiere la destinazione d’uso del complesso di Costa San Giorgio”. Così l’ex sindaco di Firenze insieme agli ex assessori della sua Giunta Giuseppe Matulli, Tea Albini e Gianni Biagi

“Costa San Giorgio – aggiungono in una nota – per la sua collocazione fra Forte Belvedere e il Giardino di Boboli, per le sue caratteristiche storico architettoniche, per il ruolo che ha avuto storicamente nella città avrebbe ben potuto essere utilizzata con destinazioni pubbliche o di pubblico interesse.
È sempre stata e è ancora la nostra posizione, dal 2003″.

Sulla necessità di stoppare la costruzione del resort di lusso sui circa 3 ettari di superficie fra Boboli e Forte Belvedere, ha lanciato un appello  l’associazione Idra, una delle prime associaizoni cittadine che ha sollevato il problema.

“Dopo un anno e mezzo di stallo che ha visto respingere ogni richiesta di dibattito pubblico proveniente dalla società civile sulla destinazione dell’ex Scuola di sanità militare in Costa San Giorgio a Firenze, in vista dell’imminente scadenza del Regolamento Urbanistico il prossimo 31 dicembre l’Amministrazione comunale accelera pericolosamente in queste ore il procedimento di approvazione di un “progetto unitario convenzionato” confezionato dal privato, dall’impatto devastante in piena area Unesco, ignorando la sostanza delle osservazioni e delle proposte presentate dalla cittadinanza, anche in occasione della recente audizione in Commissione consiliare Urbanistica – si legge nel post consdiviso da migliaia di utenti – contrariamente a quanto sostenuto dal Comune, tale progetto non rispetta peraltro le due condizioni stabilite dalla legge regionale 64/2015 (art. 121) per poter operare in assenza di strumento attuativo: l’area non dispone infatti del minimo delle opere di urbanizzazione primaria necessarie (con particolare riferimento alla viabilità), e presenta una speciale complessità dai punti di vista urbanistico, storico-ambientale e paesaggistico”. Da qui la necessità, secondo l’associazione, dell’appello affinché “la procedura venga sospesa e sostituita da un nuovo percorso coerente col dettato costituzionale, con le leggi vigenti, con la cultura del recupero del patrimonio storico e architettonico, con la tutela della vivibilità dei luoghi e dell’identità sociale del Centro storico di Firenze, e perché venga finalmente attivato il processo partecipativo che, pur previsto e assentito dalla Regione, è stato seccamente rifiutato da Palazzo Vecchio”.
L’approvazione delle delibere con cui la Giunta intende licenziare la Variante e il Progetto Unitario Convenzionato è prevista per il prossimo lunedì 13 dicembre, dopo l’avallo da parte della Commissione Urbanistica, annunciato per oggi, giovedì 9 dicembre. L’appello si trova nella pagina Facebook dell’associazione Idra.
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