La Collezione Maramotti di Reggio Emilia ospita, dal 9 marzo al 28 settembre 2014, un’installazione dell’artista olandese Mark Manders. Nato nel 1968 ed attivo dai primi anni ’80, Manders si esprime attraverso molteplici linguaggi: installazioni, disegni, sculture e cortometraggi.
La sua ricerca, iniziata nel 1986 con Self-Portrait as a Building, riguarda la trasformazione dell’opera nel corso del tempo. Proprio la definizione di “autoritratto come architettura” pone Manders in rapporto con questa disciplina, consapevole delle responsabilità di un architetto nei confronti dell’ambiente che crea. Più insolito è il pensiero a fondamento dello spazio progettato, più complesse saranno le dinamiche incoraggiate. Alla radice del proprio lavoro colloca dunque la responsabilità di chi disegna e modella la materia. La scultura e l’installazione sono per Manders strumenti di narrazione nello spazio: con esso si pongono in relazione e continuità. L’oggetto scultoreo e il vuoto che lo circonda costituiscono in definitiva un elemento unitario. “Cose in corso”, l’opera presentata alla Collezione Maramotti che già nel titolo svela la propria sostanza, intrattiene un rapporto diretto con lo spazio e il tempo. Il lavoro dell’artista si sviluppa sempre entro un periodo temporale, durante il quale l’opera subisce trasformazioni e nuove aggregazioni, assorbendolo e rivelando poi la durata necessaria alla sua definizione. Come l’architetto influenza le abitudini e i movimenti entro uno spazio progettato, Manders è allo stesso modo responsabile del proprio, entro il quale ogni elemento è parte del contesto e ne è condizionato. L’ambito dell’installazione è delimitato dal piano scuro del pavimento in ferro, che sottolinea il limite dell’opera rispetto alla stanza bianca che la contiene. Su di esso sono collocati pochi oggetti dai colori puri. Il titolo originale dell’opera, Isolated Bathroom / Composition with Four Colors, attribuisce immediata importanza alla collocazione del colore nella scultura. Giallo, rosa, verde, blu: presenze di materia, i tessuti, che si rivelano e contrastano con il supporto ed il colore dello spazio contenitore. Gli oggetti, la vasca da bagno, le sedie e il corpo abbozzato in argilla che avvolge un asse in legno, scandiscono l’ordine spaziale e temporale della composizione.
Colore e materiali palesano quindi la propria importanza nella ricerca dell’autore che rappresenta lo spazio (in questo caso un bagno), come una scenografia teatrale. Manders imprime nella composizione il tempo della sua realizzazione e i movimenti degli oggetti entro l’ambiente creato, fino a raggiungere l’equilibrio delle parti e riuscire, per un istante, a fermare il tempo.