Cosa significa essere umani, l’evoluzione antropologica è conoscenza

Siamo l’unico animale che sa di esistere e parla di sé

di Armando Sternieri

Vittorio Gallese con Ugo Morelli ci mettono a disposizione il loro ultimo libro  ‘Cosa significa essere umani’ edito da Raffaello Cortina.

E’ un viaggio interessante, con tempo di lettura di circa 10 ore, dove gli autori cercano di andare alla radice di cosa significa essere umani, analizzando le differenze tra noi e gli altri essere viventi, ma anche evidenziando dove queste differenze non ci sono: non hanno paura insomma, anzi lo rimarcano più volte, di ricordarci che siamo parte del regno animale e non osservatori esterni privilegiati. Facciamo parte di un tutto che a causa delle nostre specificità stiamo consumando (danneggiando il nostro futuro  perchè il mondo continuerebbe benissimo anche senza di noi)  ma con cui, proprio grazie alle nostre caratteristiche (al rapporto con la bellezza innanzitutto), potremmo invertire la rotta nella relazione.

La tesi che permea tutto il testo è l’importanza e il ruolo che il corpo e il movimento hanno nello sviluppo della nostra conoscenza; che la relazione con l’altro è fondamentale e ci determina, che nel noi restiamo comunque degli io differenti. Il rispecchiamento nell’altro, l’empatia, ci da la possibilità di comprendere e il paradigma corporeo spiega anche la capacità che abbiamo di immaginare altro oltre all’esistente.

Leggendo il libro, soprattutto nei primi capitoli, sembra di sentire parlare Vittorio, e la sua voce ci accompagna nei meccanismi evolutivi che ci hanno portato fino a qui, differenziandoci 6 milioni di anni fa dallo scimpanzè per arrivare alcune centinaia di migliaia di anni fa ad essere l’unico animale che sa di esistere e che parla di sé, che riesce ad immaginare cose al di là della risoluzione di problem solving del momento (anche il leone immagina la gazzella mentre l’aspetta per attaccarla). L’emersione del linguaggio e il suo rapporto con il corpo viene ben approfondito. Le parti finali, dove si analizza linguaggio, comportamento simbolico e rapporto con l’estetica sono forse le più importanti ma anche quelle più impegnative e di non immediata comprensione. Una lettura consigliata per capire e capirsi meglio, per sentirsi parte del paesaggio e non semplici osservatori

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