Corteo Scuola e Costituzione, prove di grandi intese fra Conte e Schlein

Firenze – Piazza Santissima Annunziata già piena all’inverosimile, e altra gente arriva ancora. Alla fine dell’evento, si parla di oltre 40mila persone per gli organizzatori, circa 20mila per la questura. Al di là dei numeri, il fiume di gente è impressionante e riempie l’intero centro storico. La manifestazione chiamata dai sindacati e dalle scuole assume sempre più l’aspetto di una grande festa identitaria per una sinistra che per una volta sembra aver raggiunto una certa unità. Un mare di sigle e bandiere in attesa di Schlein e Conte, anche Fratoianni, Landini e gli altri esponenti della piazza. Fra la folla, volti noti del giornalismo nazionale, frotte di fotografi e TV danno il senso dell’enorme carattere mediatico-politico che sta assumendo l’evento.

La preside del liceo Leonardo Da Vinci, autrice della lettera condannata dal ministroValditara,  Annalisa Savino, è al corteo in difesa della scuola e della Costituzione. Sfila con altri partecipanti della sua scuola.  Il corteo comincia lentamente a sfilare verso via della Colonna.

In piazza Massimo D’Azeglio ci sono altri gruppi, Firenze Antifascista, sigle e movimenti della gauche, che contestano l’uso “dell’antifascismo come tema elettorale”. C’è anche un gruppo di operai ex Gkn, che chiamano a una “vittoria che dev’essere di tutti, perché un gruppo di lavoratori non vince se non c’è il territorio”.Brividi fra la folla quando passa lo striscione Bologna Partigiana e si scatenano le note universali di Bella Ciao.

Si scatenano anche critiche forti contro la CGIL e i sindacati istituzionali, ma anche contro i governi di centrosinistra, che hanno “distrutto lo Statuto dei lavoratori”, “Complici delle forme di neoliberismo abbracciate anche da certa classe politica”.

Il corteo continua a scorrere.

Insieme, nel corteo, Nardella e Schlein, che si sono incontrati in palazzo Vecchio, dove la neo segretaria del PD ha avuto una conversazione con il segretario nazionale della CGIL Maurizio Landini. Tante  strette di mano e urla di incoraggiamento per Elly Schlein. “Schlein crediamo in te”, le ha gridato una signora. Nardella, Shlein, Conte, sotto il palco montato in Santa Croce, mostrano ai fotografi delle magliette con scritti gli articoli della Costituzione, portate alla manifestazione da alcuni esponenti del M5s fiorentino.

Piazza fiorentina occasione di nuovi orizzonti anche per future alleanze politiche? Intanto, i leader di Pd e Cinque Stelle mandano messaggi di ottima armonia, preludio forse di qualcosa di più . “Siamo in piazza per difendere i principi costituzionali, che sono i principi di tutti – dice Giuseppe Conte – il fatto che oggi ci ritroviamo qui con il neo-segretario del Partito democratico, vuol dire che su battaglie concrete noi ci siamo, battaglie di valori e di principi che ci riguardano tutti. Battaglie che non riguardano solo le forze progressiste, perché qui stiamo difendendo i principi costituzionali. Il problema non è il primato o la leadership della sinistra. A noi, come M5S, interessa lavorare per rafforzare l’azione politica delle forze progressiste. Se con il nuovo vertice del Pd questo orizzonte si rafforzerà, ben venga per tutta l’Italia“. Tuttavia, sottolinea il leader pentastellato, “l’identità e la visione del M5S non dipende delle scelte di vertice che vengono fatte in casa altrui. La nostra identità, la nostra visione, è frutto di un percorso sofferto, meditato, ben costruito nel corso soprattutto degli ultimi anni e quindi di un rinnovamento che non può essere rimesso alle scelte che fanno al vertice di altre forze politiche”.

“E’ una giornata meravigliosa – commenta Schlein che in precedenza si era fermata a parlare con gli studenti del Michelangiolo – perché qui c’è stata una grande risposta a difesa della scuola, a difesa dei valori costituzionali. Non potevamo che essere qui perché a seguito di quella aggressione squadrista, la migliore risposta è esattamente questa:  straordinaria partecipazione che è il vero antidoto a quella indifferenza che non ci può essere. Perché il messaggio di oggi da questa piazza è chiaro, quei metodi violenti non passeranno, quei metodi squadristi non passeranno, troveranno questo cordone di solidarietà umana a difesa della scuola. Sono molto felice che ci sia qui una grande delegazione del Partito democratico, che ci sia qui il Movimento Cinque Stelle, che ci siano qui altre forze civiche e della sinistra ecologista: credo che sia un bel segnale che su alcune battaglie fondamentali, come abbiamo sempre detto, noi dobbiamo lavorare insieme sia in Parlamento che nel Paese, per organizzare una
opposizione”.

Una sorta di chiarimento anche politico, quello contenuto nelle parole di Elly Schlein, che continua: “Noi diciamo no e siamo qui anche per difendere l’articolo 3 della Costituzione, che parla di eguaglianza sostanziale e formale. Altro che gabbie salariali”. Sulla scuola: “Vorremmo una scuola dove il diritto allo studio sia effettivo. Un diritto allo studio che non veda gli idonei non beneficiari di borse di studio, un diritto di inclusività che garantisce a tutte le studentesse e gli studenti uguali diritti ed opportunità di partenza perché hanno messo il merito nel nome del ministero prima di dire che ad ogni bambina e bambino d’Italia va garantito uguale diritto d’accesso a una istruzione di qualità, perché questo dice la nostra Costituzione”. E della scuola fanno parte ovviamente gli insegnanti. Per loro,  “bisognerebbe pagare di più gli insegnanti, ma tutte e tutti gli insegnanti, perché siamo forse il Paese che li paga meno d’Europa”.

Mentre il segretario di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni, parla di “una bella fotografia della Sinistra, è la fotografia di chi sente il dovere di stare qui, in questa piazza, perché ha chiaro che chi oggi si sente alternativo a questa destra deve stare in questa piazza”, e auspica una convergenza “quasi naturale” fra Alleanza Verdi Sinistra, al Pd e al M5S”,  capace di dare un’alternativa reale al Pese, per Landini quella della piazza fiorentina è “la più bella risposta che si può dare a chi pensa e pratica atti squadristi e di violenza, a chi vuole tornare indietro. La democrazia va difesa e praticata e i valori della nostra Costituzione debbono essere realizzati”.

Piazza Santa Croce è già gremita, quando arriva il corteo. Sul palco, interventi degli studenti e di Priorità alla scuola, che rilancia le dimissioni di ministri Valditara e Piantedosi, la modifica della scuola in senso costituzionale, il grande tema della pace. Fra gli interventi, quello del presidente dell’Istituto per la Resistenza Beppe Matulli, che invoca una grande riflessione sulla storia, “per sapere chi siamo, dove andiamo e da dove veniamo”. Interviene il Rettore dell’università per stranieri di Siena Tomaso Montanari. “Se un ministro intimidisce una preside perché ha parlato si suoi studenti di antifascismo, di cosa parliamo se non di fascismo?”. Richiamando Don Milani, continua Montanari, “se oggi c’è qualche ragazzo che si dichiara fascista, la responsabilità è ancora nostra”. “La scuola serve non a formare una classe dirigente, ma una massa cosciente”, dice Montanari, citando don Milani.

Soddisfatto Rossano Rossi, segretario generale di Cgil Toscana (che ha sfilato in corteo accanto a Maurizio Landini), che affida le sue riflessioni a una nota: “Oggi una grandissima risposta di partecipazione, ci davano per 50mila ieri ma oggi siamo stati molti di più, oltre le previsioni, oggi è stato  mandato un segnale forte sulla difesa di scuola, Costituzione, antifascismo. Firenze e la Toscana sono state oggi al centro della realtà democratica e politica del Paese: l’auspicio è che questa giornata, questo modello di mobilitazione, possano segnare una speranza, e una svolta per difendere con sempre maggior forza i diritti sociali, costituzionali e del lavoro. Se la politica vuole recuperare la fiducia della gente deve ripartire da piazze come quelle di oggi”.

 

 

 

 

 

 

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