Firenze – Corteo per Orso, accompagnato da una folla, da Firenze che lo abbraccia e lo segue fino a Rifredi, dove Orso era nato e ha vissuto. Una folla, duecento persone, che ha accompagnato la salma nel viaggio di ritorno, quello che dà la la possibilità non solo alla sua città di porgergli l’estremo saluto. E dove Lorenzo Orsetti giace, è un fiume in piena di persone che vanno, sostano, lo guardano e traggono insegnamento dalla vita di questo ragazzo, che è morto a 33 anni per dar vita ai suoi ideali di gisutizia e libertà, al di là di parole, discorsi, riflessioni. Presenti nel circolo di Rifredi sia la famiglia, i genitori, la sorella, la nonna, che gli amici, quelli vicini e lontani, gente che giunge da tutte le parti d’Italia e anche da fuori per salutarlo e testimoniare che chi muore per la libertà non muore mai davvero. Ci sono anche un gruppo di consiglieri comunali, quelli di Sinistra Progetto Comune, Dmitrij Palagi e Antonella Bundu, c’è Tommaso Grassi, ex capogruppo di Firenze riparte a Sinistra, il rappresentante della comunità curda in Toscana Erdal Karabey. La camera ardente resterà aperta fino a stasera, domenica 23 giugno, alle 23, mentre sta per partire la commemorazione con anche gli interventi delle associazioni. Una iniziativa di commemorazione si terrà anche domani, lunedì 24 giugno, sul sagrato dell’abbazia di San Miniato al Monte, dalle 10 alle 12, mentre la tumulazione avverrà alle 12.30, in forma privata, nel cimitero delle Porte Sante. Oggi bandiere, tante, quelle dell’Anpi a sottolineare la continuità con la lotta per la libertà del popolo, dei popoli, ma anche quelle dell’Ypg, la milizia curda che combatte in Siria.
Emozionante arriva la lettera dei compagni rimasti in Siria. La sintesi del senso di questa giornata che Firenze non dimenticherà è affidata alle parole del padre, Alessandro Orsetti: “Lorenzo è un buon esempio – ha detto – ma non spunta dal nulla. C’è un movimento, una società civile che lo ha accompagnato nella sua formazione”. E che non si dà per vinta e prende il suo posto accanto a lui.
Foto: Luca Grillandini