Derivati e pubbliche amministrazioni, tandem "pericoloso" per la corte dei conti. La posizione è ormai ufficiale: "I rischi sono molti e imprevedibili". Il monito giunge in un dossier della procura generale: gli enti dovrebbero adottare "doverose iniziative volte alla risoluzione di contratti eccessivamente onerosi". Altrimenti – avverte la Corte – per gli amministratori c'é "colpa grave".
La Corte fa presente che gli enti, che hanno utilizzato i derivati per ristrutturare il debito o farne dei nuovi, possono contare sulle "notevoli aperture" sia del giudice ordinario, che concede la nullità del contratto per mancanza di causa, che, soprattutto, del giudice amministrativo (legittimità dell'annullamento d'ufficio in via di autotutela del contratto potenzialmente dannoso per l'ente).
Altrimenti? "Altrimenti – avverte la Corte – "la condotta degli amministratori potrebbe essere censurata sotto il profilo della colpa grave".