E’ nel gioco delle parti, in quell’eterna pantomima rappresentata dalle conferenze stampa di partito che presentano una festa provinciale alla vigilia di impegni politici proibitivi o la va o la spacca, che il cronista deve leggere le eventuali notizie. Facendo cioè l’esegesi della comunicazione non verbale dei protagonisti di turno.
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Nel caso della presentazione della festa provinciale Pd “La Festa”, nell’Iren Green Park del Campovolo dal 19 agosto al 3 settembre, dove al posto di Harry Styles le “folle” probabilmente più esigue acclameranno Max Collini come performer di punta e riferimento della kermesse, il cuore del problema è rappresentato dalla discussione interna al partito con leggero coinvolgimento degli eventuali alleati, su chi dovrà fare il candidato sindaco del centrosinistra alle prossime amministrative di giugno 2024.
Sollecitato almeno tre volte dall’inviato di 7per24 (che peraltro abita lì vicino quindi senza troppi sforzi logistici, ndr), il segretario provinciale Pd Massimo Gazza, gran ciambellano per l’occasione del faccia a faccia coi giornalisti, dato in pole position proprio in quel ruolo stante che le anime dem proprio non riescono a mettersi d’accordo su un nome univoco, non ha declinato l’eventualità. E in questi casi si sa, già il solo fatto di nicchiare, sempre a proposito del non detto di cui sopra, vuol dire tanto.
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Ovvio che mica avrebbe potuto urlare ai quattro venti la propria disponibilità il Gazza anche perché sono in corso delle ancora non meglio precisate mini-primarie dal sapore vagamente pilotato (onde evitare lo spauracchio delle primarie vere “lacrime e sangue” ove dall’urna potrebbe emergere l’imponderabile), leggasi una consultazione già forte di circa mille pareri, che da alcune settimane opera suddivisa in 4 Commissioni tematiche dirigenziali col compito precipuo di raccogliere i desiderata di un numero limitato e selezionato (non è ancora dato sapere come) di iscritti. Una possibilità che si avrà pure all’interno della festa dove sarà allestito una specie di “confessionale” in cui dire la propria senza necessariamente sparare il nome dell’agognato futuro sindaco. Tra l’altro Gazza ha definito tale consultazione “la più grande mai fatta in città”, dimenticando però che 9 anni fa Luca Vecchi fu scelto proprio con primarie vere , quindi con un coinvolgimento popolare e democratico molto più ampio dei mille odierni.
La prossima settimana nel corso di un’altra conferenza stampa, si spera con minor tasso di manfrine, saranno resi noti i dettagli di queste proto-mini-para primarie ideate appunto per allontanare l’incubo delle votazioni più imprevedibili. Che ancora siano più o meno gli stessi i nomi dati per la maggiore nel toto-nomine, lo si è evinto dalla composizione stessa della parata messa in campo per fronteggiare ed arginare i quesiti giornalistici più scomodi. Attorno a Gazza, che rappresenta un po’ l’ortodossia del patto politico reggente la città, c’erano infatti anche il capogruppo in sala Tricolore Cantergiani, il lettiano Cavallaro, la consigliera regionale un po’ più a sinistra Mori, il tesoriere Medici zingarettiano ed i giovani della combriccola.
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Ciò detto, il programma è ancora in fieri ma sarà una grande parata dei rappresentanti locali del partito (sono coinvolti davvero tutti), con le capatine di Elly Schlein (23 agosto) e Paolo Gentiloni con Graziano Delrio (21 agosto). Sarà poi interessante osservare quali esponenti di altre forze politiche saranno chiamati sui palchi: sempre all’irriverente osservazione fatta dal cronista 7per24ttrino (che come al solito si è immolato per tutti) sul fatto che dal Nazareno la Schlein spinga per alleanze con Sel e i 5stelle e qui si facciano patti con l’ex forzista Guidetti, sempre Gazza ha risposto che la linea del Pd reggiano sarebbe comunque “nel solco” tracciato dalla stessa segretaria nazionale. Quello cioè di raccogliere più forze possibili alternative alla destra, punto.
La faccenda però è un po’ più complessa: ad esempio Italia Viva reggiana, i renziani cioè, per voce di Maura Manghi hanno già fatto sapere di non riconoscersi nel patto Gazza-Guidetti (e già si rischia di pregiudicare un accordo con le sinistre per favorire un patto centrista che nasce dimezzato). Poi francamente tra Calenda (Guidetti) cioè Confindustria e la Cgil di Landini, vicinissima alla Schlein, difficile ipotizzare ora grosse convergenze sui temi principali tipo quello del lavoro.
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Insomma l’imminente festa provinciale Pd ai nastri di partenza, si presenta ora più che mai come un laboratorio apertissimo, dove, tra i tavoli della festa, specie quelli dei ristoranti (come si è fatto scappare a mo’ di battuta ma nemmeno troppo il sindaco di Rubiera Emanuele Cavallaro) si limeranno le ultime divergenze sui nomi (perché è lì che alla fine parano gli orizzonti programmatici). Dead line della ricerca dell’identità prima e ultima, detto dagli stessi organizzatori, il 24 settembre. Termine entro cui dovrà emergere un nome od una ristrettissima rosa di nomi.
Se il giorno dopo non riusciremo a dare un’identità certa al candidato sindaco Pd, potrebbe davvero accadere di tutto.