“Correva l’anno 1982”, bollente cavalcata nel Giallo di Stefano Giovannelli

Firenze – Agenti segreti, deviati e non, ma soprattutto calcio e politica, i due pilastri della vita nazionale italiana, sono i protagonisti del bel romanzo di Stefano Giovannelli, ingegnere che ha lavorato molti anni all’estero, Direttore di Toscana Promozione fino al 2015.  Alle spalle un altro libro, “Il nuovo fiore” editore Maschietto, 2013, una storia anche questa di diplomazia e spie.

Con “Correva l’anno 1982” edito nel 2019 dalla casa editrice 0111, Giovannelli ha allestito un palcoscenico che mette insieme parodia, narrazione “storica”, personaggi “icone” del tempo con una straordinaria freschezza d’ispirazione e coerenza narrativa. Nel dipanarsi della vicenda, avvincente e misteriosa come si confà a un vero e proprio thriller, l’autore riesce a costruire una sorta di divertita complicità col lettore, come nella straordinario passaggio della seduzione di Grace Jones da parte dell’ineffabile e baffuto (Magnum P.I.?…) Jaco Pini, l’agente segreto protagonista principale del romanzo. Chi, della generazione anni ’80, non ha segretamente o scopertamente provato quel brivido selvaggio che l’apparire di Grace Jones in un panorama italiano ammantato di provincialismo provocò?

Jaco Pini, tuttavia, non potrebbe essere se stesso se non accompagnato dalla spalla, in realtà alter ego dell’attore principale, Jean Polettì. Marsigliese, italo-francese con radici nordafricane, contrario sia a livello fisico che caratteriale di Jaco Pini, è tuttavia capace di intuizioni improvvise che gli valgono la stima e il rispetto del “capo”, che da parte sua vengono ricambiati con un legame assoluto di amicizia che non sbiadisce davanti a niente.

Tornando alla trama, in scena il mondo delle spie, degli agenti segreti fra i quali si collocano i nostri due personaggi, che sono “l’ultima risorsa”, l’ultimo muro davanti al caos. In questo caso, i due inseparabili devono fermare un misterioso complotto che si sta allestendo per attuare un colpo di Stato in Italia, proprio mentre il Paese si prepara ai prossimi mondiali di calcio. L’azione si svolge fra Montecarlo, il Brasile, Washington, New York, Roma …. Di volta in volta braccati o cacciatori, i due scopriranno per l’ennesima volta che le trame più crudeli e gli amici più vicini hanno quasi sempre la stessa natura.

Se l’intreccio rapisce, un altro ingrediente tiene inchiodato alla pagina il lettore: l’esagerazione, il rilancio verso l’incredibile, la messa in scena di tutti gli stereotipi e i luoghi comuni del romanzo di genere. Jaco, nel primo capitolo, vince un torneo di tennis di beneficenza battendo Bjorn Borg, flirta con la principessa Caroline di Monaco, che abbandona per rispondere alla chiamata del  capo segreto, il mitico Generale G, si salva da un agguato sessuale di tre bellissime e ardenti fanciulle. Si ride, ci si diverte, si riscoprono vecchi miti di una generazione che ha lasciato dietro di se’ soprattutto una grande convinzione collettiva, che tutto fosse possibile, in cui è bello ritrovarsi, sul filo dell’autoironia, con l’agente Jaco Pini e il suo inseparabile collega, Jean Polettì.

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