Firenze – Nuova ordinanza, oggi, del presidente Enrico Rossi, che riguarda in particolare gli stranieri soggiornanti nel territorio regionale per motivi di studio, ricerca e insegnamento e turismo avranno accesso ai percorsi di prevenzione e cura del Covid19 previsti dalle ordinanze nazionali e regionali sinora emanate. Anche per loro varranno le stesse condizioni: provenire da aree sottoposte a misura di quarantena, o essere stati in relazione stretta e prolungata con un caso positivo, e in presenza di evidenti sintomi influenzali e respiratori.
Plaude all’iniziativa la consigliera di Italia Viva Elisabetta Meucci, che ha sostenuto l’incontro fra le istituzioni regionali e i rappresentanti delle università in particolare americane: “Bene l’iniziativa del Presidente Rossi che si inserisce nelle richieste che avevo avanzato nella mozione scritta un anno fa in cui avevo rappresentato, così come nell’incontro avuto oggi in Piazza Duomo con Rossi e i referenti della AACUPI (Association of American College & University Programs in Italy), l’importanza di semplificare le procedure di soggiorno per gli studenti stranieri in Toscana”.
Altro punto molto importante è la garanzia, anche per gli studenti stranieri, annunciata dal presidente Enrico Rossi che guida l’unità di crisi regionale sull’emergenza sanitaria da Coronavirus, di garantire “la stessa copertura sanitaria, gli stessi percorsi assistenziali e le stesse cure definite e assicurate a tutti i cittadini della Toscana”.
“Per queste persone, ottomila all’anno solo quelle presenti per ragioni di studio e ricerca, e per gli oltre 16 milioni di turisti stranieri annuali (con 40 milioni di giornate di presenza complessive e 130 euro di spesa pro capite), non esiste – spiega il presidente – una definizione chiara di carattere nazionale delle modalità di presa in carico e della copertura sanitaria. È una lacuna che con questo provvedimento proviamo a colmare”.
“Questa ordinanza – prosegue Rossi – è fondata su due ragioni. Anzitutto, la salute è una questione individuale e collettiva che non conosce confini e provenienze geografiche. Poi c’è una ragione di natura economica. Come ci dimostra uno studio dell’Irpet, le sole università straniere, in Toscana, generano un indotto economico e occupazionale di circa 150 milioni di euro all’anno, per almeno 3 mila posti di lavoro, che in caso di blocco o sospensione delle attività rischierebbe di lasciare a casa migliaia di persone. Ancora più significativi i numeri del turismo, che contano oltre 4 miliardi di euro l’anno per oltre 40.000 posti di lavoro. Per questo nei casi individuati dalle ordinanze nazionali, provvederemo noi come Regione Toscana a effettuare il tampone per queste categorie di persone. Oltretutto, non avendo queste persone un medico di famiglia, forniremo un numero cui rivolgersi per informazioni e per l’eventuale presa in carico”.
“A differenza di altri Paesi – conclude Rossi – il sistema sanitario italiano è gratuito e per tutti, un valore a cui in Toscana non intendiamo rinunciare in nessun modo. Anche in questa circostanza, assicureremo cure e prestazioni a coloro che si trovano sul nostro territorio. Tali prestazioni saranno erogate a titolo gratuito al netto di eventuali assicurazioni, pubbliche o private, a copertura parziale e totale”.