Coronavirus: l’agghiacciante scommessa di Boris Johnson

Londra – Il mondo sta affrontando l’emergenza coronaemervirus in modalità diverse. Ogni giorno le notizie cambiano, i contagiati aumentano, molti cercano di trovare una data in cui tutto questo finirà. Il dato certo è che una data precisa non la possiamo avere e ci dobbiamo solo abituare fin da subito a vivere nell’incertezza e nello stato di impotenza che un evento del genere crea.

Gli Stati a seconda dei contagiati e della loro percezione soggettiva del livello emergenziale prendono misure precauzionali diverse.  Di certo, il clima da terza guerra mondiale, che si respira in Italia, non è lo stesso che si respira nel Regno Unito.

In Italia i primi casi di contagi sono stati segnalati a fine gennaio, nel giro di venti giorni è stato emanato il primo decreto legge, il 23 febbraio, poi seguito da altri cinque decreti legge che hanno reso l’Italia un paese chiuso dentro il quale tutti stanno respirando e vivendo a pieno l’aria emergenziale. Le restrizioni vigenti sono rigide al massimo al fine di evitare il più possibile contatti con l’esterno e quindi la possibilità di contagi. Gli ultimi dati della protezione civile parlano di un totale di 14955 persone risultate positive al COVID 19 e 1266 deceduti. L’Italia prima del 23 febbraio era stata quasi derisa dal resto del mondo, perché non si spiegavano le ragioni di così tanti casi nel nostro paese, che era secondo in numero, dopo la Cina. Adesso tutto questo è solo un vago ricordo, l’Europa intera è diventa il nuovo epicentro del virus e gli stati membri dell’Unione decidono di seguire chi più che meno la linea d’azione italiana.

Nessuno degli italiani nel Regno Unito, in questo momento, si sente spaventato e confuso da come il governo britannico sta affrontando l’emergenza del virus. Il primo ministro Boris Johnson con una dichiarazione shock alla tv nazionale britannica ha preannunciato l’inevitabile morte di molte persone, con parole fredde e agghiaccianti. Ma non è stato né il modo né il messaggio che ha inorridito di più gli italiani che attualmente si trovano nel Regno Unito. Sebbene il contenuto del messaggio sia difficile da digerire, molto spesso i politici sono stati criticati per aver addolcito e edulcorato problemi reali, quindi non è il messaggio in sé e per sé che lascia sbigottiti ma l’indifferenza e la mancanza di provvedimenti dopo una dichiarazione del genere.

Boris Johnson, consigliato dagli esperti virologi che lo circondano, decide di scommettere con il virus, a rischio però di perdere la scommessa comportando la morte di innumerevoli persone. La strategia di non adottare piani di isolamento particolari con il fine di far sviluppare alle persone l’immunità dal virus è tanto rischiosa, quanto irresponsabile. Gli scienziati ed esperti del campo ancora non hanno molte risposte sul modus operandi di tale virus, e di certo non hanno la certezza sulla durata dell’immunità che ipoteticamente le persone potrebbero sviluppare. Solo il vaccino, per adesso, siamo sicuri che assicuri tale immunità, ma ancora non è stato trovato, essendo il virus nuovo e di cui ancora si sa molto poco.

Dai dati che il governo ha pubblicato 1,140 sono i pazienti risultati positivi al test e 21 i morti, numeri che aumentano sempre di più ogni giorno e senza le dovute precauzioni aumenteranno sempre di più.

Il corona virus ha messo a dura prova le democrazie di tutto il mondo; l’azzardo di Johnson rischia di mettere a rischio non solo il Regno Unito ma tutti i paesi, vista la facilità di diffusione del virus. La fragilità del sistema sanitario britannico e la volontà di difendere l’economia del paese non sono scuse accettabili al punto da mettere a rischio tante vite umane, eppure è proprio quello che sta accadendo in questi giorni in Gran Bretagna. Ad aggravare ancora di più questo panorama apocalittico, eppure cosi reale, è il fatto che in Inghilterra, al contrario dell’Italia, le cure sanitarie non sono universali e quindi assicurate a tutti a prescindere dal loro ceto sociale. Di conseguenza l’irresponsabile azzardo di Johnson deve mettere in guardia tutto il mondo ma in primis gli stessi britannici che non possono permettersi l’assistenza sanitaria necessaria qualora risultassero per malasorte positivi al test.

Churchill in un suo celebre discorso durante la seconda guerra mondiale annunciò ”non ho nulla da offrire se non sangue, fatica, lacrime e sudore”, con lo stesso crudo realismo Johnson, ai tempi del Corona virus, parla al suo popolo: “Abituatevi a perdere i vostri cari”. 

Foto: Boris Johnson

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