Il dissequestro del maxi resort costruito da Coopsette a Campione del Garda, disposto lo scorso agosto dal tribunale del Riesame di Brescia, è stato annullato con rinvio dalla Corte di Cassazione.
Questa decisione va dunque a mettere in discussione il futuro del complesso turistico da 100 milioni di euro nato sulle rive del lago e successivamente sequestrato per abusi edilizi. Tra i 20 indagati figurano anche 4 reggiani, tra cui il presidente di Coopsette Fabrizio Davoli e l’ex numero uno Donato Fontanesi. Il complesso era stato sequestrato dalla procura di Brescia per presunti abusi edilizi.
Il sequestro era stato poi revocato il 3 agosto da un ordinanza di dissequestro degli immobili emessa dalla sezione del Riesame del tribunale di Brescia. La cassazione aveva poi accolto il ricorso che era stato presentato dalla Procura della Repubblica di Brescia, rappresentata del pm Silvia Bonardi. A decidere se porre nuovamente sotto sequestro il complesso turistico sarà comunque il tribunale del Riesame, che dovrà tornare a pronunciarsi in merito.
Il futuro assetto di Coopsette, impegnata in un piano di riorganizzazione con banche e fornitori, dipende in gran parte dai 300 immobili costruiti su 14 ettari affacciati sul lago che sono stati in parte venduti. Se il tribunale del Riesame dovesse confermare il sequestro, sarebbe un colpo durissimo per la coop reggiana.
Fabrizio Davoli, presidente di Coopsette e Fabrizio Vezzani, presidente di Campione del Garda S.p.A, si sono espressi in merito alla decisione della Cassazione: “Restiamo fiduciosi, consapevoli del fatto che la correttezza dell’agire di Coopsette e di quello della società partecipata “Campione del Garda S.p.A.” sarà nuovamente confermata. Auspichiamo, infine, che la procedura giudiziale che sta interessando il borgo di Campione del Garda possa concludersi in tempi rapidi, per consentirci di potere ritornare con maggiore serenità al lavoro per il futuro turistico dell’area”.