Alcuni portavoce del Comitato Soci Lavoratori Coopsette hanno colto l’occasione della presenza del Ministro del Lavoro Poletti alla Festa del partito Democratico in corso a Reggio Emilia per chiedere un incontro e portare alla sua attenzione la drammatica situazione che stanno vivendo i lavoratori i soci e le loro famiglie. A fine novembre terminerà la Cassa Integrazione Straordinaria per tutti i dipendenti ancora in forza e scatterà il licenziamento collettivo con conseguente messa in mobilità.
Il settore Armamento Ferroviario/Prefabbricati è l’unico ramo aziendale che è stato ceduto ad un nuovo soggetto imprenditoriale. A distanza di dieci mesi dall’insediamento del Commissario Liquidatore, per gli oltre 350 lavoratori occupati negli altri rami aziendali non si hanno notizie che lascino sperare in una ripresa delle attività in capo a potenziali acquirenti. E più passa il tempo più svaniscono le possibilità di una effettiva ripartenza con la salvaguardia dei posti di lavoro, senza considerate gli oltre 12 milioni di euro derivanti dal prestito sociale derivanti da risparmi famigliari.
I lavoratori, duramente provati da tre anni di stipendi ridotti dagli ammortizzatori sociali, mancate retribuzioni che finiranno nel processo di liquidazione insieme al credito del prestito sociale in cui confluivano i risparmi di molte famiglie, si trovano in grave difficoltà economica e stanno pagando in prima persona le conseguenze di questa crisi, di cui Coopsette è solo uno dei tanti esempi in Emilia Romagna, che, nonostante le dichiarazioni di molte Istituzioni, non da segni reali di ripresa in termini di mercato del lavoro. Lo scenario economico continua ad essere stagnante e le opportunità di ritrovare nuova collocazione sono molto limitate e comunque richiedono tempi lunghi.
Molti sono i temi e le riflessioni, nonché le azioni necessarie da intraprendere, tanto che si attendono le riprese dei Tavoli di confronto con grande ansia, dove si spera che le Organizzazioni Sindacali, da sempre impegnate sul fronte della salvaguardia della dignità legata al lavoro siano ascoltati con più attenzione e sollecitudine.
A pagare le ripercussioni del crac sono in molti dai lavoratori che dovranno attendere anni per vedere restituiti gli 8 milioni di crediti da lavoro, così come i soci prestatori il cui credito da prestito sociale ammonta a 10 milioni ed una miriade di altri soggetti creditori nei confronti di Coopsette, che vedranno restituiti i propri crediti molto probabilmente soltanto in piccola parte.
La richiesta di incontro al Ministro Poletti è volta a valutare possibili azioni di sostegno che il Governo può mettere in campo per garantire un futuro a tutte le persone colpite direttamente o indirettamente dalla liquidazione di Coopsette.