Montepulciano (Siena) – Controlli antidoping a sorpresa. Non stiamo parlando, tuttavia, di calciatori di Serie A, ma degli spingitori del Bravìo delle Botti di Montepulciano. Per mantenere la festa quanto più possibile “pulita”, gli organizzatori della manifestazione hanno deciso, da qualche anno a questa parte, di sottoporre gli spingitori a controlli antidoping a campione.
Va tenuto presente che, per spingere botti da 80 kg per le salite e le discese della città senese, è necessaria una certa prestanza fisica. La smania di vincere potrebbe portare gli spingitori ad assumere sostanze dopanti.
“Quest’anno, come l’anno precedente, i controlli sono stati intensificati e ad occuparsene è la Federazione Medici Sportivi Italiana convenzionata, per disponibilità, con la struttura di Foiano. A sua volta, come dice la Tecnica di Attuazione Normativa, il suo medico individua un referente CONI che farà visite di controllo, a sorpresa, sugli atleti durate tutto il periodo delle prove. Non è da escludersi che vengano fatti anche il giorno della gara, domenica 31 agosto”, ha spiegato Alessandro Fracassi, membro del consiglio di gestione con incarico di referente antidoping e giudici di botte:
E, come se non bastasse, i controlli vengono effettuati non solo sugli atleti, ma anche sulle botti. Per evitare che si possa barare sul peso delle botti da sospingere su e giù per Montepulciano, i militari del 186° Reggimento paracadutisti “Folgore” di Siena, hanno avuto incarico di controllare gli strumenti del Bravìo e di sanzionare eventuali comportamenti antisportivi degli spingitori.