Firenze – Esce la graduatoria provvisoria del bando straordinario per il contributo affitto, ormai denominato “bando covid”, dal momento che è stato messo in campo per aiutare le famiglie che hanno subito gravi impatti dalle misure di contenimento della pandemia e i numeri sono subito impressionanti, sia da parte delle famiglie che hanno fatto richiesta di ammissione, 3400, sia per quanto riguarda gli esclusi, che ad ora ammonterebbero a circa 950, 947 per la precisione.
Fra i “respinti”, come spiega Laura Grandi, segretaria toscana del Sunia, sono circa 600 coloro che non sono stati ammessi in quanto non hanno prodotto la copia integrale del contratto. La maggior parte è deficitaria della registrazione del contratto stesso. “Con ogni probabilità, dal momento che in caso diverso il sistema non dava il via libera (ricordiamo che la richiesta poteva essere fatta solo online, ndr) – spiega Grandi – magari sono stati prodotti “fogli” che non erano tuttavia in linea con la documentazione richiesta. Il numero è importante, in quanto tanti di coloro che non hanno espletato in modo consono a quanto richiesto la domanda, possono fare ricorso”. Tant’è vero che, a distanza di poche ore dalla pubblicazione sulla rete comunale della graduatoria provvisoria, il centralino del sindacato è stato preso d’assalto dagli utenti che volevano capire come e quando impugnare la decisione degli uffici amministrativi. Senza dimenticare che un così alto numero di irregolarità procedurali circa lo stesso motivo, ovvero la copia integrale del contratto di locazione compresa la registrazione, “è senz’altro la spia di quanto abbiamo sempre sostenuto, ovvero che a Firenze il mercato della casa cela sacche di irregolarità molto importanti”, commenta la segretaria del Sunia. Portate alla luce, come molte altre cose, dal covid.
Se la maggioranza assoluta dei respinti ha a che fare con il contratto di locazione, un altro numero importante sono i circa 140 non ammessi a causa della “bassa” perdita di reddito dovuta alla pandemia e alle misure prese per gestirla. Infatti, requisito per accedere era fra gli altri quello di avere subito una perdita del 30% del reddito abituale causa covid. Un requisito che però ha visto molti nuclei famigliari arrivare a sfiorarlo senza raggiungerlo, con valori fra il 20 e il fatidico 30%; anche se il dubbio è , anche in questo caso, che molte famiglie non riescano a dimostrare quanto richiesto perché magari almeno un componente che lavorava o al nero, o con lavori irregolari non emersi. Insomma dar prova di riuscire a sbarcare il lunario in quanto aiutati magari da figli che lavorano al nero presso ristoranti, bar o altre attività, diventa difficile se non impossibile.
“Per quanto riguarda la parte restante – conclude Grandi – si tratta di irregolarità magari nella dichiarazione Isee, oppure di richieste giunte da famiglie che abitano nelle case popolari, oppure da persone che possiedono una casa propria nel territorio regionale. Un appello che mi sento di lanciare è quello di fare ricorso, soprattutto se le irregolarità che hanno causato l’esclusione sono di tipo contrattuale, magari solo per non aver prodotto i documenti giusti”.
Un’altra domanda che si pongono in molti è come faranno i Comuni a dare soldi a tutti coloro che comunque sono ammessi al contributo. Se si parla di Firenze, è cosa nota che i fondi bastano solo per 1100 famiglie, mentre gli ammessi, anche supponendo che molti resteranno esclusi, potrebbero tranquillamente arrivare se non a tremila, a poco meno. Una mano la dà la Regione, che, con la delibera 442 del 31 marzo 2020, dà ai comuni la possibilità di assegnare al contributo straordinario covid le risorse derivanti dal vecchio fondo per la morosità incolpevole, ripartito tra i Comuni, destinandolo al contributo in affitto, per fronteggiare la “normale” emergenza abitativa. Nella ripartizione di questo fondo tra i Comuni della Toscana il Comune di Firenze è stato però fortemente penalizzato perché non è riuscito a spendere almeno il 25% dei fondi erogati negli anni precedenti e si è visto così azzerare la sua quota per il 2020 creando una forte sperequazione rispetto ai reali bisogni del territorio fiorentino rispetto agli altri Comuni ( https://www.stamptoscana.it/valanga-di-richieste-per-i-contributi-affitto-straordinari-centralino-sunia-in-tilt/ ). Si tratta di un milione e ottomila euro che il Comune di Firenze già ha in seno, cui verranno tuttavia aggiunte altre quote provenienti da un fondo misto Stato-Regione. Da un lato, dai quasi due milioni di euro (1.910.845,37 euro, che provengono dal capitolo n. 21034 “Risorse regionali per l’integrazione dei canoni di locazione” per un importo pari a € 1.580.537,81; dal capitolo n. 21071 “Misure di sostegno alla locazione finalizzate alla prevenzione degli sfratti finanziate con risorse regionali” per un importo pari a € 330.307,56) destinati dalla Regione a tale scopo; dall’altro, dalle risorse statali messe in campo dal governo. Il tutto cercando di non incidere che limitatamente rispetto alle risorse destinate al contributo affitto ordinario.