Dopodomani cominciano i saldi in Toscana, mai come quest'anno , a giudicare dall'aria che tira, attesi e sospirati dalle famiglie toscane (e senza dubbio italiane). Così, i saldi si prospettano, secondo i desideri di molti, come una boccata d'ossigeno per commercianti e negozi, dopo un 2013 terribile, in cui si è assistito, sul territorio nazionale a una vera e propria decimazione, come si rileva dalle fonti di categoria: sempre a livello italiano, hanno chiuso quasi mille negozi di abbigliamento al mese. Una cifra da paura, che tuttavia deve fare i conti con le sempre più ridotte possibilità di consumo delle famiglie italiane, il cui reddito torna, in quanto a potere d'acquisto, a circa 30 anni indietro. Dunque, con delibera approvata dalla giunta regionale toscana, dopodomani comincerà il rito dei saldi, che si protrarrà per 60 giorni circa. Difficile, secondo Confesercenti Toscana, fare ipotesi realistiche su quanto gli italiani spenderanno nel periodo dei saldi: "Recenti sondaggi parlano di 130/150 euro, anche se nella categoria c’è grande attesa. E’ proprio in queste occasioni che di norma si realizza il 20/25% di fatturato".
Previsioni di spesa – Il timore che i saldi invernali 2014 siano un grande flop c'è eccome. Partiamo dall'analisi di Codacons, l'associazione dei consumatori che ogni anno diffonde i dati ufficiali della stagione di svendita: solo il 35% delle famiglie italiane, ci informa una nota, ha nell'animo (e soprattutto nel portafoglio) la previsione di fare qualche acquisto durante il periodo dei saldi. Un altro 5% che se ne va, rispetto al 40% su cui si attestavano le dichiarazioni di “spesa” del 2012. Vendite sul territorio, crollo: -12,5% rispetto al 2012, con punte previste del -30% in alcune città del Sud.
Confersercenti Toscana, che pure ha registrato il forte calo degli acquisti natalizi (-13%) rispetto allo scorso anno, ripone grande speranza nei saldi invernali, rassicurando i consumatori che "quest’anno nei negozi, anche a causa della forte flessione natalizia potranno trovare un offerta ampia, di grande qualità, a prezzi veramente convenienti". “Dopo la fase delle festività natalizie decisamente negative in particolare per il settore dell’abbigliamento e calzature (-13%) – sostiene Massimo Vivoli presidente di Confesercenti Toscana – lo stock di invenduto dei negozi è ora a disposizione dei clienti per i saldi invernali” . Il clima nel Paese continua ad essere pesante – aggiunge Vivoli – “il fatto che un terzo degli italiani, come sostiene l’Istat è a rischio di povertà e che metà delle famiglie hanno visto diminuire il proprio reddito non è di buon auspicio. Del resto, se non riprende l’occupazione e non si riesce a mettere nelle tasche degli italiani un pò di disponibilità economica è difficile che i consumi tornino a salire”.
Spesa media per famiglia – Sempre secondo Codacons, si aggirerà su una cifra inferiore ai 200 euro, più precisi Confesercenti, secondo cui ci si muoverà intorno ai 155 euro a testa, e Concommercio, che valuta un dato vicino ai 148 euro, stimando un volume d’affari complessivo di 5,4 miliardi.
Saldi 2014, sono i più “convenienti” – Una buona notizia per i consumatori, quella anticipata da Roberto Manzoni, presidente di Fismo, l’associazione Confesercenti del commercio al dettaglio di moda e abbigliamento: “Dalle informazioni che provengono dai nostri associati, i prossimi saldi saranno i più convenienti degli ultimi dieci anni: gli imprenditori praticheranno sconti sostenuti per recuperare un anno difficile: oltre alla crisi economica, il settore è stato colpito anche dal clima, con una primavera fredda e un’estate in ritardo e troppo lunga. La conseguenza è stata un aumento delle rimanenze di magazzino e quindi delle opportunità per chi acquista in saldo. Anche le vendite di Natale sono andate peggio del previsto, registrando cali su tutto il territorio nazionale”.
Cosa rema contro? Oltre al calo pauroso del potere d'acquisto, del reddito famigliare, alla perdita del lavoro, all'ansietà per un futuro che non pare molto promettente, le famiglie dovranno fare i conti anche con l'ingorgo fiscale di dicembre 2013, insieme ai rincari del nuovo anno, dalle bollette, ai pedaggi autostradali che, in un paese che trasporta la maggioranza assoluta delle merci su gomma, induce a ritenere che presto la ricaduta si avrà anche sui prezzi delle merci.
Qualche consiglio per gli acquisti – Intanto, sfatare il mito che “la merce in saldo non si cambia”: non è vero, i commercianti sono tenuti a sostituire la merce difettosa entro 60 giorni, qualsiasi affermazione di natura contraria è una bufala. I commercianti devono apporre sulla merce esposta le etichette dei prezzi, che devono contenere sia il prezzo di listino sia la percentuale di sconto sia il prezzo finale comprensivo dei saldi. Importante ricordare di conservare di conservare lo scontrino fiscale, ai fini dell'eventuale sostituzione dei prodotti, in caso di difetto di fabbricazione o di possesso di una garanzia accessoria.